Sarebbe una buona idea, prima di legare il cavallo, insegnargli a essere condotto. Così il cavallo ha già familiarità con la capezza e una corda che in qualche modo lo trattiene. Quando un cavallo non addestrato si ritrova legato, incapace di muoversi, la sua reazione immediata è di tirare indietro e cercare di scappare, perché correre è il suo normale comportamento di sopravvivenza.
Incapace di fuggire, il cavallo cercherà violentemente di liberarsi, il che può avere conseguenze disastrose. Se la cavezza o la corda che lo lega si rompe, l’animale può cadere all’indietro; riportando in genere fratture del cranio, del collo, del garrese, o della schiena.
Se si “siede” o sbatte con violenza il posteriore contro un oggetto duro, può fratturarsi le ossa del bacino. Una ferita ai garretti può spesso causare la borsite.
Le lesioni al cranio o alla colonna vertebrale possono essere fatali o causare danni permanenti al sistema nervoso centrale. Molti cavalli diventano neurologicamente disabili a causa di eventi simili.
Se l’attrezzatura non si rompe, i violenti tentativi di fuga possono danneggiare in modo permanente il collo. Questa è una delle cause della sindrome di wobbler. Le lesioni al midollo spinale nella regione del collo provocano movimenti scoordinati, traballanti, spesso permanenti.
Se il cavallo è legato troppo in basso, quando si dimena, può accusare un “indebolimento del collo” che è anch’esso una lesione grave e permanente.
A volte l’oggetto a cui è legato si rompe. Molti cavalli restano menomati o uccisi da rami, steccati, recinti, o pali che si rompono e il cavallo, lanciatosi in una fuga disordinata, viene “inseguito” dall’oggetto a cui è legato.
Se il cavallo è legato troppo basso o se la corda che lo lega è troppo lunga, una gamba anteriore potrebbe incordarsi e provocare ustioni di corda, gambe rotte, o cadute che causerebbero una frattura del collo. Le lunghine, specialmente se di nylon, possono rompersi e tornare indietro come un elastico. Ho visto cavalli e persone perdere gli occhi in quel modo.
Pertanto, quando si legano i cavalli, si dovrebbero sempre osservare le seguenti regole:
1/ non legare un cavallo di qualsiasi età a meno che non sia stato addestrato a essere condotto a mano e a non tirare indietro.
2/ Quando un cavallo è legato, è necessario assicurarsi che la cavezza, la lunghina, e il gancio (se ne viene usato uno) siano infrangibili. È noto che ganci di metallo scadenti ed economici si rompono e provocano diversi danni. Ci si deve assicurare che i ganci siano forti e solidi. Idealmente, dovrebbero essere in lega di ottone o in acciaio inox. I ganci scadenti possono essere mortali.
3/ Legare sempre i cavalli con un nodo a scioglimento veloce in modo che possono essere facilmente liberati in caso di emergenza. Tieni sempre a portata di mano un coltellino affilato quando sei con i cavalli. Può essere vitale per l’uomo o per i cavalli.
4/ Lega sempre i cavalli corti e alti. Se il cavallo può raggiungere il terreno per pascolare o mangiucchiare, vuol dire che è legato pericolosamente basso, o troppo lungo. Indicativamente, il punto dove legarlo dovrebbe essere pari o più alto dell’altezza del garrese, in modo che, se il cavallo dovesse tirare indietro, le gravi lesioni al collo saranno meno probabili che se, invece, fosse legato basso.
Robert M. Miller, Imprint Training del puledro appena nato, pp. 90-95
Robert M. Miller
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