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L’equitazione è uno sport

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L’equitazione non solo è uno sport che richiede dedizione e disciplina ma prevede anche una serie di attività collaterali che concorrono a “fare” muscoli.

L’equitazione è uno sport. Uno sport vero. Nel senso che uno suda, dimagrisce e si fa i muscoli. Si è stimato che in un’ora di lezione si bruciano da un minimo di 360 fino a 650 calorie. Inoltre l’equitazione non si riduce alla mera attività in sella. Prevede anche una serie di attività ad essa connesse come le procedure di routine in scuderia, la cura dei cavalli. Pensate che un cavaliere ma anche un’amazzone riesce a sollevare, da solo, sacchi di mangime dai 35-40kg, balle di fieno dai 45-50 kg, trasporta carriole piene di letame dai 25-30kg.

L’equitazione, praticata per hobby o a livello amatoriale o agonistico, richiede forza muscolare, sforzo mentale e cardiovascolare, equilibrio, flessibilità, agilità e una consapevolezza generale del proprio corpo. Pertanto conoscere quali, quanti muscoli e il ruolo che giocano quando si è cavallo è utile per essere consapevoli su quali aree lavorare per migliorare forza ed equilibrio e, in generale, le nostre prestazioni in sella.

Sicuramente i muscoli più importanti sono quelli degli arti inferiori. Una buona dose di equilibrio e di rilassatezza sono fondamentali per restare in sella ma non sufficienti. In realtà per montare come se fossimo una parte integrante del cavallo e ottenere una certa “stabilità” è necessario innanzitutto star seduti in sella in maniera corretta. Per ottenere ciò bisogna lavorare sul bacino e farlo aderire per tre punti costituiti dal sacro e dalle tuberosità ischiatiche che sono due estremità arrotondate e cave all’interno. Sono queste ossa che poggiano effettivamente sulla sella. Per ottenere la “fermezza in sella”, invece, occorre mettere in funzione “le gambe”. Mettere in funzione “le gambe” vuol dire lavorare sui muscoli della coscia. Essi si sviluppano più di qualsiasi altro muscolo dell’arto inferiore. Dal momento in cui una persona si siede su un cavallo, questo gruppo muscolare entra subito in funzione. L’equilibrio del bacino e l’azione di “stringere le gambe” è data da i quattro adduttori: lungo, breve, grande e minimo, tali muscoli si inseriscono sul bacino e sul femore. Non meno importanti sono i muscoli che favoriscono il contatto delle gambe. Tale azione aumenta il legame in termine fisico e l’aderenza permette l’istantanea percezione del comando da parte del cavallo. Il cavaliere si deve addestrare a dosare la forza dei polpacci secondo se monta un cavallo irrequieto oppure un soggetto freddo. Infine l’azione del “tallone giù” è data dal concorso di due muscoli: estensore dell’alluce ed estensore delle dita.

I muscoli della regione del tronco hanno il compito di stabilizzare la colonna vertebrale, la gabbia toracica e il bacino. Essi influenzano non solo l’assetto e l’equilibrio del cavaliere ma anche l’equilibrio e la mobilità del cavallo.

 

 

Infine, ma non meno importanti, vediamo i muscoli degli arti superiori. Dotati di estrema mobilità, gli arti superiori svolgono essenzialmente funzioni di prensione e favoriscono l’equilibrio del corpo mediante il loro movimento a bilanciere. Avere braccia forti e muscolose è fondamentale innanzitutto per tirare il peso del proprio corpo in sella. Inoltre la forza nelle braccia è fondamentale per poter svolgere tutte le attività di routine in una scuderia e per eseguire le procedure di insellaggio e dissellaggio del proprio cavallo. Infine la forza delle braccia è preziosa, soprattutto nella monta inglese, perché essa richiede la necessità di tenere braccia, polsi e mani in posizione per periodi di tempo prolungati al fine di mantenere un costante contatto con la bocca del cavallo. “Mantenere il contatto” non vuol dire tirare con forza le redini anche perché un cavallo può sollevare un uomo di 70 kg col solo collo, senza particolare sforzo. Credete dunque non abbia la forza sufficiente a vincere quella delle vostre esili braccine? Le braccia oltre ad essere muscolose dovrebbero anche essere sempre sciolte e flessibili perché la loro rigidezza si estende alle mani che invece devono sviluppare un certo tatto per poter percepire la bocca del cavallo.

Come in qualsiasi altro sport, l’iniziale rigidità del corpo aumenta la probabilità di provare dolore quindi è importante fare un po’ di stretching prima di salire a cavallo e poi dopo la lezione in sella.
La dieta gioca un ruolo importante. Dal momento che si bruciano molte calorie, è necessario seguire una dieta sana ed equilibrata.

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Serena Cappello

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