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L’istruttore di equitazione e l’arte di istruire

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L’istruttore di equitazione ha un ruolo fondamentale nella formazione del cavaliere. Deve avere una buona conoscenza dei cavalli e amare l’insegnamento.

Tutti hanno un’opinione su quale sia il metodo migliore per formare un cavallo.  Ma in pochi parlano del “metodo di istruzione” dell’istruttore.

Insegnare è una vocazione e anche un dono. Non c’è lavoro più duro, se intrapreso coscienziosa­mente, o che richiede più concentrazione, dell’insegna­mento. Nel caso specifico del maestro di equita­zione, essendo il suo lavoro estenuante sia mentalmente che fisicamente, non sorprende che, se non è animato da una vera passione per il suo lavoro, finisca per svolgerlo in modo superficiale. (Piero Santini, Principi Fondamentali del Sistema Naturale, Zoraide editore, p. 174)

Questa è l’idea che Piero Santini (discepolo di Federico Caprilli) ha dell’arte di istruire all’equitazione.

Costruire la fiducia

Un istruttore di equitazione deve costruire lezione dopo lezione la fiducia che deve provare l’allievo in se stesso. Deve dargli i mezzi per raggiungere i suoi obiettivi. E di certo, non mortificarlo.

Il maestro di equitazione che ruggisce, impreca e bac­chetta è fortunatamente relegato al passato anche negli eserciti.

Questo lo scriveva già Santini, nel suo manualePrincipi Fondamentali del Sistema Naturale” nel 1941.

Osare mettere alla prova

Un istruttore di equitazione deve essere coraggioso e osare mettere alla prova il suo allievo. Spronarlo in continuazione e proporgli esercizi sempre più difficili (proporzionalmente alle capacità del binomio). Far fare all’allievo sempre lo stesso lavoro in piano e i soliti saltini è il modo migliore per uccidere la voglia di imparare e approfondire.

Non è insolito che alcuni allievi restino delusi da stage o lezioni di cavalieri di fama internazionale. E la delusione è ancora più grande se il “maestro” è qualcuno che si è sempre ammirato come cavaliere professionista. Ciò accade perché alcuni cavalieri da competizione semplicemente non sanno insegnare.

Il più grande cavaliere potrebbe essere un istruttore mediocre o addirittura scarso. Essere bravi in una particolare attività non vuol dire possedere la capacità di analizzare ciò che lo ha reso esperto. Soprattutto non è detto che abbia la capacità di comunicare le sue conoscenze ad altri con frasi chiare, concise e convincenti o anche con esempi pratici.

D’altra parte si vedono spesso cavalieri di abilità media produrre risultati sorprendenti nei loro allievi. Mentre artisti superlativi non riescono, in modo convincente, a esporre le massime più semplici.

Nel cercare, quindi, un istruttore per noi stessi, per i nostri amici o i nostri figli, la nostra scelta non deve necessariamente ricadere sulla persona che ha una credenza stracolma di coppe, che ha vinto innumerevoli gare, o le cui pareti sono ricoperte dai cari ricordi di caccia. (Piero Santini, Principi Fondamentali del Sistema Naturale, Zoraide editore, p. 174)

Correggere sempre e immediatamente

L’istruttore deve essere sempre onesto e franco. Deve correggere immediatamente quando si fa qualcosa di sbagliato e mettere in evidenza i difetti del suo allievo. Non ha senso offendersi, irritarsi e non accettare la sua opinione. L’istruttore è lì per insegnare.

Una sola parola sul risentimento molto naturale, an­che se irragionevole, che a volte proviamo nei confronti di coloro che ci istruiscono e che quindi hanno il dovere di criticare continuamente.

Questo sentimento di irrita­zione che ci prende in genere quando, nonostante uno sforzo onesto e ripetuto, non riusciamo a eseguire ciò che ci viene richiesto, ha la sua origine nel falso presupposto che la severità dell’istruttore implichi che lui stesso possa fare alla perfezione tutto ciò che vi sta richiedendo. La verità, al contrario, probabilmente è che il tuo mentore insiste su certe correzioni fino all’esasperazione proprio perché sono suggerite da mancanze e difetti che rico­nosce come propri. Quindi, sapendo fino in fon­do quali svantaggi rappresentano, egli è determinato a non trasmetterli ai suoi allievi.

Se lo teniamo presente e ci rendiamo conto che l’istruttore, lungi dal ritenersi una divinità infallibile, si sforza solo di darci il vantaggio del­la sua conoscenza ed esperienza. Qualsiasi sentimento di ribellione che può sorgere nel nostro seno in momenti di tensione o stanchezza svanirà nel nulla e lascerà posto solo i più calorosi sentimenti di solidarietà e comprensione. (Piero Santini, Principi Fondamentali del Sistema Naturale, Zoraide editore, p. 175)

Principi Fondamentali del Sistema Naturale
di Piero Santini

Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini, discepolo del capitano Federico Caprilli, maggiore della cavalleria italiana, è un manuale che promuove il rivoluzionario Sistema Naturale di Equitazione di Caprilli. In questo testo, un classico della letteratura equestre, Santini, con un linguaggio semplice e dettagliato, introduce, spiega e promuove il Metodo Italiano e l’assetto in avanti.

Si rivolge sia ai cavalieri principianti che ai cavalieri esperti e agli istruttori. I primi saranno aiutati a fissare i principi di base prima di prendere qualsiasi parte attiva in un campo all’aperto o in una competizione. I cavalieri esperti troveranno in queste pagine molti contenuti e spunti di riflessione per migliorare la loro tecnica. Gli istruttori, che, a beneficio dei loro allievi, desiderano condensare e semplificare i concetti di base dell’equitazione all’aperto e del sistema naturale, ne trarranno una risorsa incredibile. Il testo è composto da 22 capitoli e un’appendice. Include numerose fotografie ma anche disegni e diagrammi a scopo didattico.

Piero Santini (1881-1960). Cavaliere di grande esperienza e reputazione internazionale, fu un autore molto rispettato. Espose per la prima volta in lingua inglese, il rivoluzionario “sistema di equitazione naturale”. Ciò gli portò una fama immediata. Di padre italiano e madre americana, Santini parlava e scriveva inglese come seconda lingua. Tra le sue opere si annoverano 5 libri, tra cui “Learning to Ride”, “The Forward Impulse” e “Riding Reflections”. Ha inoltre tradotto e curato gli articoli di Caprilli.

Disponibile su:

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Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788894610208) presso tutte le librerie in territorio nazionale.

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Serena Cappello

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