miopatie da sforzo

Miopatie da sforzo nel cavallo

Le miopatie da sforzo nel cavallo comprendono varie sindromi muscolari che dipendono direttamente dall’esercizio e/o dall’alimentazione ad esso collegato.

Il termine “miopatia da sforzo” è stato scelto per comprendere le varie sindromi muscolari che dipendono direttamente dall’esercizio e/o dall’alimentazione ad esso collegato.
Si usano vari termini per comprendere queste malattie come azoturia, tying-up, rabdomiolisi, malattia del lunedì, mioglobinuria. Si potrebbe discutere a lungo se esse siano malattie simili ma distinte oppure diverse manifestazioni o gradi di intensità della stessa malattia. In realtà, oggi,  si tende a considerarle come un’unica sindrome. Essa ha aspetti di sintomatologia, terapia e profilassi ben definiti e le differenze sono di tipo metabolico e biochimico.

I sintomi possono essere molto variabili

I più comuni mostrano difficoltà nella deambulazione (andatura “rigida” o “trascinata”). Essi, infatti, interessano spesso gli arti posteriori e i muscoli della schiena. Nei casi gravi vi è riluttanza totale al movimento. I soggetti appaiono ansiosi e sudano abbondantemente. Hanno una frequenza respiratoria aumentata e possono essere dolenti alla palpazione dei muscoli interessati. I sintomi possono apparire all’inizio dell’attività o anche al termine, mentre il cavallo si sta raffreddando.

Le cause

La sindrome é tipica di cavalli in attività che vengono fermati per 2 o più giorni mantenendo una razione alimentare, normalmente ricca di cereali, inalterata. Una volta rimessi in allenamento questi animali possono andare incontro a problemi muscolari più frequentemente.

Altre cause riguardano l’aumento improvviso nella durata e/o nell’intensità del lavoro. Oppure, l’utilizzo in competizione di cavalli non perfettamente allenati. Sono concause di una certa importanza anche le differenze endocrine tra maschi e femmine e predisposizioni di razza o addirittura di carattere. Queste forme sono più frequenti durante la stagione calda.

Sono cause importanti anche la mancanza di certe vitamine e l’insufficiente apporto di alcuni elettroliti. È quindi fondamentale che la dieta del cavallo sia completa e adatta alla sua attività. Inoltre, l’allenamento deve essere pianificato e gradualizzato.

Si definisce “Miopatia da accumulo di polisaccaridi (PSSM)” una particolare forma presente in cavalli di razze correlate ai Quarter, Appaloosa e Paint che manifestavano sofferenza muscolare con andatura anomala. Clinicamente si osserva rabdomiolisi ricorrente da sforzo. Più spesso, però, l’animale mostra una zoppia dell’arto pelvico, non spiegabile. Il riscontro di una mutazione di un particolare gene, in alcuni ma non in tutti i cavalli affetti dalla malattia, ha suggerito che la PSSM rappresenti un gruppo di malattie con patologia simile ma cause diverse.

La valutazione clinica

Una precisa valutazione clinica deve precedere il trattamento urgente di tutte queste forme per distinguerle da altre patologie che presentano alcuni sintomi in comune ma che vengono trattate diversamente. Il cavallo deve rimanere fermo. Tuttavia, nelle forme lievi é possibile passeggiarlo lentamente. Gli si somministrano farmaci antiinfiammatori e grandi quantità di fluidi in fleboclisi atti a ristabilire l’equilibrio elettrolitico del soggetto e ad evitare un eventuale blocco renale che, nei casi gravi, é sempre possibile.

Esami del sangue appropriati serviranno a valutare in modo più specifico la gravità della malattia, l’entità del danno del tessuto muscolare e la durata della terapia una volta superato l’attacco acuto.

Per cavalli frequentemente soggetti a questa forme o allenati per particolari competizioni o in climi specifici si devono valutare integrazioni particolari anche di tipo farmacologico.

dr. Andrea M. Brignolo

 

Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale ed effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.

Per maggiori informazioni sul Dr. Andrea M. Brignolo potete visitare il sito: www.andreabrignolo.com oppure la pagina Facebook: @andreabrignoloveterinario

Dr.Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
Piazza Cattedrale 2 – 14100 AT
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