Montare a cavallo in campo aperto non sempre evoca sensazioni di libertà. Alcuni cavalieri sono terrorizzati e preferiscono montare sempre al chiuso.
Galoppare in un campo aperto, con nient’altro che l’orizzonte davanti dovrebbe essere un’esperienza da custodire. Invece, in molti cavalieri tutto ciò che evoca solo un senso di ansia. L’ansia, di solito, è scatenata da il non poter controllare il cavallo in caso di imprevisti e dall’idea che i grandi spazi aperti generino, istintivamente, un’energia giocosa e quasi frenetica nei cavalli. Sono pensieri intimidatori e per questo motivo molti cavalieri tendono ad evitare gli spazi aperti. Ma c’è un modo per affrontare il tutto. Innanzitutto, è importante stabilire il controllo in un campo prima di uscire. Essere sicuri di poter fermare il cavallo, di aumentare la sua andatura e di rallentarla quando necessario. Si deve lavorare molto sulle fermate e sulle transizioni. Se sai farti ascoltare dal tuo cavallo avrai più fiducia. Un utile esercizio riguarda le staffe. In un ambiente sicuro, al passo, bisogna esercitarsi a togliere le staffe e a rimetterle senza guardare in basso cercandole solo con piedi. Ciò aiuta a provare la sensazione di perderle e darà la sicurezza di sapere dove si trovano nel caso ciò dovesse accadere durante un’uscita.
A questo punto sposta il tuo allenamento fuori da un recinto ma sempre nei pressi del maneggio: tutto ciò che serve è un “punto fisso”. Ovvero qualcosa che ti mantenga radicato e confinato in un’area. Non vuoi essere succube delle emozioni del tuo cavallo. Invece vuoi rimanere connesso con lui in modo da sentirti sicuro e fiducioso. Quello che devi imparare a fare, quando lavori senza la recinzione di un campo, è trovare oggetti che fungano da punti di riferimento. Una pietra, un albero, un ciuffo d’erba, persino un mucchio di fiande. Non è utile a nessuno vagare in uno spazio aperto. Ci si può muovere da un ciuffo d’erba a un altro, o da un albero all’altro, o da un mucchio di fiande a un altro. Intorno a una pietra o a un albero si può lavorare su cerchi ed equilibrio, gli oggetti diventano il centro. Tutti questi oggetti saranno un aiuto visivo per te e per il cavallo. L’ausilio visivo dà confini e perimetri chiari e anche se il cavallo non riesce a vedere il punto di riferimento scelto, comunque percepisce una guida e la sicurezza e rimane connesso con il cavaliere.
Dopo tutto questo lavoro preliminare si può provare a fare brevi uscite. Se sentirai un po’ di paura sopraggiungere prova a concentrarti su altre cose: guarda il panorama, parla con gli amici per esempio. Il modo in cui pensi ha un impatto enorme sul tuo modo di stare a cavallo e cambiando una mentalità negativa in una positiva ti porterà innumerevoli benefici. Non solo sarai in grado di attraversare i campi con sicurezza, ma aprirà opportunità che non avresti mai pensato possibile.
Per comprendere il cavallo…
“I misteri del cavallo“ di Robert M. Miller è un libro che spiega ogni azione e reazione del cavallo da un punto di vista etologico, psicologico e comportamentale. Non è solo un libro di etologia! La sua originalità sta nel fatto che tiene conto anche del comportamento dell’uomo e della sua psicologia. Chiarisce tutti i principi scientifici che regolano la relazione con un cavallo aiutando a instaurare un canale di comunicazione corretto ed efficace per ambo le parti. Uno dei libri di etologia più letto negli ultimi anni. Un bestseller secondo le classifiche di IBS.IT
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