Categorie: Etologia

Monty Roberts e il Join-Up (1)

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L’approccio di Monty Roberts deriva da un suo rifiuto delle tecniche tradizionali basate sulla violenza e sul principio del « fai quello che ti dico o ti punirò» e dalla convinzione che per addestrare un cavallo sia più efficace aspettare che faccia qualcosa bene e ricompensarlo. Roberts iniziò la sperimentazione di tecniche di addestramento che disciplinavano il cavallo attraverso il lavoro, e mai usando la forza; successivamente, sviluppò il suo metodo osservando e studiando branchi di mustang selvaggi in Nevada. Tale lavoro gli ha permesso di osservare che gli unici suoni che si sentono in un branco sono quelli legati alla riproduzione: quelli dello stallone che vuole cacciare un altro maschio dal gruppo o che vuole attrarre la femmina e quelli della femmina che manifesta allo stallone il suo disinteresse o che richiama il puledro. Con il passare degli anni, Roberts ha imparato a capire questo linguaggio fatto per lo più di segni, e lo ha codificato in un vero e proprio repertorio composto «da più di 170 frasi» denominandolo Equus. Inoltre, avendo notato che gli unici obiettivi nella vita di un cavallo sono la riproduzione e la sopravvivenza; era di vitale importanza apprendere il linguaggio dei predatori. L’uomo è visto dal cavallo proprio come un predatore, perciò guardare il cavallo dritto negli occhi, porsi con l’asse delle spalle frontale rispetto ad esso o allargare il braccio e aprire le dita in modo da richiamare quelle della zampa di un felino con gli artigli sfoderati possono essere recepiti come una minaccia proveniente da un predatore che abbia avvistato la sua preda e si prepari ad aggredirla. Viceversa rivolgere lo sguardo in basso, chiudere le braccia e i pugni sono atteggiamenti rassicuranti in quanto richiamano quelli di un felino che riposa e che non assume atteggiamenti aggressivi.La tecnica di Monty Roberts da lui stesso definita Join-Up (associazione) si basa sul fatto che i cavalli sono animali predati; essa prevede il tentativo di instaurare un “dialogo” tra uomo e cavallo adottando un insieme di principi che utilizzano atteggiamenti analoghi a quelli che userebbero i cavalli se fossero allo stato brado, allo scopo di convincerli che sono liberi di scegliere volontariamente se cooperare con gli uomini o meno.


Bibliografia

Biografia, in http://montyroberts.it/biografia.php3.

Monty Roberts, Join-Up. La saggezza del cavallo per l’uomo, Equitare, Iesa (Si), 2002.

Cochi Allegri, Così mi parlano i cavalli, in “Cavallo Magazine”anno XVIII (2003), n. 201, agosto.

Cochi Allegri, Stefano Scibilia, Parole non dette, in “Cavallo Magazine”, anno XIX (2004), n. 207, febbraio.

 

 

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Serena Cappello

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