Mosche ed ectoparassiti: un adeguato programma di controllo li mantiene entro un numero limitato; è più efficace ed economico prevenire che combattere.
LOTTA ALLE MOSCHE ED ALTRI ECTOPARASSITI
Un programma di controllo degli ectoparassiti deve mantenere tali popolazioni entro un numero limitato: è più efficace ed economico prevenire che combattere.Nessun prodotto presente in commercio per le mosche e gli ectoparassiti, risolverà da solo il problema: occorre una strategia completa per contrastare le mosche, e colpirle sia dove vivono che dove si alimentano e si riproducono: all’esterno della scuderia, all’interno della scuderia e infine sul cavallo.
TRATTAMENTO ESTERNO ALLA SCUDERIA
– trappole attrattive
Possono essere usate lungo tutto il perimetro esterno della proprietà per attirare e catturare il maggior numero possibile di mosche fuori dalla scuderia, dal patio, dal canile o dalla casa.
Si consiglia di distribuire tali prodotti nelle zone più popolate dai parassiti ma lontano dai bambini e dagli animali domestici.
– SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
Sbarazzarsi del materiale che favorisce la riproduzione delle mosche, come il letame, gli scarti di cibo e altro materiale organico, e tutti gli accessori che potrebbero contenere acqua stagnante. Utilizzare anche un efficace larvicida per spezzare il ciclo biologico delle mosche.
TRATTAMENTO DELLASCUDERIA
- disinfestazione dell’ambien
- tetrattamento della lettiera
- trappole adesive (È necessario evitare di usare le trappole attrattive all’interno della scuderia, perché potrebbero attirare un maggior numero di mosche rispetto al solito.)
- conoscere le abitudini delle mosche. È utile sapere che di notte le mosche si riuniscono lontano dalle correnti e dagli spifferi, quindi è necessario trattare con cura le aree come le travi del tetto e le soffitte. Quando la temperatura supera i 27° C, le mosche si alimentano sul pavimento: è utile mettere le trappole sul pavimento e trattare i pavimenti con insetticidi nella stagione calda.
- Fondamentale mantenere la scuderia e il pascolo pulito e asciutto.
- È inoltre necessario lavare tutto l’equipaggiamento della scuderia come le tinozze del letame, le carriole, gli stivali, le coperte.
- Mantenere il cibo coperto, evitando di lasciare accumuli e scarti di cibo sul pavimento.
TRATTAMENTO DEL CAVALLO
Se si vuole proteggere il cavallo solo quando si monta o quando è al pascolo per poche ore può essere sufficiente l’uso di un insettorepellente a base naturale ( es.prodotti a base di olio di Neem)
Se si vuole invece proteggere il cavallo per più giorni è necessario utilizzare prodotti a base di componenti chimici.
Dr. Andrea M. Brignolo
(fonte – Farnam)
MOSCHE DOMESTICHE: mosche della sporcizia, vivono e si riproducono nel letame. si alimentano di giorno. Diffondono germi e infestazioni patogene. Irritano e annoiano i cavalli.
MOSCHE DELLA FACCIA: Mosche della sporcizia, si alimentano di lacrime, muco e saliva. Diffondono patologie, causano abrasioni agli occhi, trasmettono patogeni che causano congiuntiviti e parassiti dell’occhio del cavallo. Inducono a lacrimare eccessivamente i cavalli che diventano nervosi e perdono peso
MOSCHE CON IL CORNO: Mosche che pungono, si riproducono nel letame fresco bovino. Irritazione costante per i cavalli al pascolo a contatto con bestiame. Possono colpire le performances generali del cavallo. Causano dermatiti lungo la linea ventrale mediana.
MOSCHE DELLE SCUDERIE: Mosche che pungono, si riproducono nel letame e in altro materiale umido, in decomposizione. Si alimentano di giorno. Le punture sono molto dolorose. E’ nota per la trasmissione dell’Anemia Infettiva Equina. Pungono le zampe e i fianche del cavallo.
MIASI DA OESTRIADE: Mosche simili alle api, depongono le uova sulle zampe, torace e mascelle del cavallo. Le larve sono pericolosi parassiti interni. Il cavallo lecca le uova, le larve si schiudono e penetrano le labbra e la lingua del cavallo. Migrano allo stomaco e si cibano per mesi.
MOSCHE CAVALLINE – TAFANI: Mosche che pungono, si ritrovano in areee palustri, stagbi e pantani. Si riproducono intorno a zone di acqua stagnante. Infliggono puntute molto dolorose e succhiano il sangue. Possono trasmettere Antrace, Tularemia, Anaplasmosi e Anemia Infettiva Equina
Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale ed effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.
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Dr.Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
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