Ad Oristano, cittadina sulla costa Ovest della Sardegna una antica tradizione lega l’uomo al cavallo: la Sartiglia, antica giostra equestre.
Ad Oristano, cittadina sulla costa Ovest della Sardegna una antica tradizione lega l’uomo al cavallo. La Sartiglia, antica giostra equestre, si ripete da tempo immemorabile l’ultima domenica di Carnevale ed il martedì grasso. Un evento seguitissimo da tutti che vede come protagonisti cavalieri e cavallo. Anni di sapienti esercizi, passione pura ed amore per il cavallo sono un must per la città. A Oristano i cavalieri della Sartiglia hanno un amore puro verso l’animale ed il cavallo viene quasi venerato. Il rispetto per l’animale è palpabile ovunque ed i cavalieri per svolgere la giostra si esercitano sapientemente avendo cura che il fedele amico dia il massimo durante la manifestazione.
Dentro la Sartiglia
La Sartiglia è una giostra cavalleresca tra le più antiche del bacino Mediterraneo, infatti, è noto, veniva corsa già nel Medioevo quando in Sardegna esistevano i Giudicati. Nei secoli l’evento è leggermente mutato ma vede sempre la simbiosi cavallo/uomo come fulcro assoluto della manifestazione.
I cavalieri, lanciati al galoppo, la domenica ed il martedì, cercano di centrare la stella, appesa in un punto particolare di via Duomo. La folla festante acclama ogni passaggio. La sera poi l’evento si sposta nella vicina via Mazzini dove la versione diventa acrobatica ed i bravissimi fantini tentano di esibirsi nelle pariglie.
Attorno all’evento ogni anno ci sono preparativi importanti gestiti dai locali gremi e sopratutto dalle scuderie.
Anglo Arabo Sardo: il vero re della Sartiglia
Se su Componidori, il capo corsa, indicato dai gremi, è per le giornate di Sartiglia una figura quasi mitologica da rispettare ed osservare attentamente in attesa di ricevere la benedizione è vero che il re della Sartiglia resta sempre e comunque il cavallo.
Si tratta dell’Anglo Arabo Sardo: una razza equina allevata in Sardegna da oltre un secolo. Non è una razza autocnona eppure è quella più diffusa sull’Isola.
Questo tipo di equino nasce da alcuni incroci tra stalloni purosangue inglese e purosangue arabo con fattrici di razze locali sarde, anglo-arabe e purosangue inglese. Si tratta di una razza elegante, forte e potente. Un cavallo sportivo da competizione perfetto per tantissime discipline, non di rado lo si può notare, Sartiglia a parte, anche al Palio di Siena.
È lui il vero re della Sartiglia, è il perfetto legame tra sartigliante e cavallo a lasciare quasi a bocca aperta.
Durante le giornate che precedono l’evento si pensa ai finimenti del cavallo ed agli eleganti decori tipici della manifestazione: le rosette. Le bardature tipiche sono fatte con le rosette, questi tipici ornamenti accompagnano l’evento e per la loro preparazione le donne delle scuderie, madri, mogli, sorelle ed amiche dei sartiglianti e del gremio lavorano mesi e mesi.
Ogni anno a fine cosa la folla chiede ai fantini una rosetta, leggenda popolare narra che ricevere una rosetta a fine corsa porti buon auspicio.
Per chi ama il cavallo ed il mondo equino la Sartiglia è un evento da osservare dal vivo in questo modo si potrà scoprire una antica tradizione dell’Isola di Sardegna e, per quelli come noi che sono appassionati del mondo del cavallo, conoscere e confrontarsi con dei veri appassionati e cultori della materia. Non si tratta di un ambiente puramente sportivo ma tantissimi cavalieri sono semplici appassionati e questo rende la Sartiglia un evento magico e tradizionale tra i più noti dell’ambiente.
Eleonora Casula