Premi costantemente il tuo cavallo? Lo gratifichi per ogni buon comportamento e per ottenere sempre più risposte adeguate? Se così fosse, stai sfruttando il più potente strumento di addestramento.
Ma, nonostante le tue buone intenzioni potresti non usare i premi consapevolmente, abbastanza spesso o nel modo giusto per ottenere il loro massimo beneficio nel modellare il comportamento del tuo cavallo.
Di solito, si usa premiare il cavallo con il cibo, somministrato spesso in forma di zollette di zucchero, carote, carrube o specifiche caramelle. Ma, come probabilmente già saprai, fornire cibo come ricompensa è una questione di dibattito tra gli esperti. Alcuni lo vietano categoricamente, altri consigliano di usarlo solo nel modo giusto.
Di fatto premiare il cavallo con il cibo non è sempre efficace. Innanzitutto il cavallo per apprezzare tale rinforzo deve essere tranquillo e sentirsi al sicuro. Se è agitato o in ansia non gli presterà nessuna attenzione. È sufficiente osservare un cavallo che pascola per comprendere il valore che questi animali danno al cibo. Anche se la razione che gusta è la più prelibata, non esiterà ad abbandonarla e a correre lontano se dovesse percepire una minaccia.
Inoltre premiare il cavallo con il cibo presenta dei limiti. Infatti, non sempre può essere somministrato con immediatezza. Pertanto il cavallo potrebbe non stabilire un collegamento tra la ricompensa e il comportamento. Peggio ancora, potrebbe creare una associazione tra il cibo fornito e un altro comportamento, non richiesto, ma che il cavallo ha emesso un attimo prima che gli venisse somministrata la leccornia.
Il cibo presenta anche degli inconvenienti: rende i cavalli invadenti, irritabili e potenzialmente pericolosi. Un cavallo abituato a ricevere delle leccornie imparerà a frugare nelle tasche delle giacche o a mordicchiare le mani con il fine di ottenere il premio. Tale atteggiamento, se non corretto tempestivamente, può indurre il cavallo a mordere.
Tuttavia anche l’utilizzo delle carezze presenta un certo limite. Sono sicuramente efficaci durante l’addestramento in sella, ma durante il lavoro a terra è, spesso, impossibile somministrarle nell’ordine di tre secondi, lasso di tempo ideale affinché il cavallo stabilisca il collegamento tra il premio ricevuto e il suo comportamento.
Altri addestratori ritengono che il premio più incisivo sia un tono di voce dolce e pacato. Henry Blake sosteneva che sussurrare a un cavallo equivale ad accarezzarlo e che una voce calma e gentile rende automaticamente il cavallo equilibrato e lo calma se eccitato. Gli addestratori che prediligono la voce non sono persone che scadono nella moda dei sussurratori. Giustificano la loro scelta innanzitutto per il fatto che l’apparato uditivo del cavallo è molto sensibile, e poi per via della effettiva immediatezza con cui si può gratificare l’esecuzione di un buon esercizio.
Quando si usa la voce come incentivo, si deve avere l’accortezza di modularla sempre nello stesso tono in modo che il cavallo possa riconoscerla come segnale di approvazione “ufficiale”. Non è facile. Per questo motivo anche nell’addestramento dei cavalli si utilizza da diversi anni il clicker.
Il clicker è un piccolo oggetto di plastica fornito di una linguetta metallica, pigiata la quale viene emesso un suono tipo “click-clack”. Il suono funge da “stimolo ponte“. In un primo momento si cerca solo di fare in modo che il cavallo associ il cibo con il suono del clicker. Poi si insegna al cavallo che il click segnala una azione giusta e che la ripetizione di questa azione porta alla ricompensa. Una volta che l’associazione è solida, puoi dare il click all’istante della risposta corretta e il cavallo saprà esattamente per cosa lo stai ricompensando, anche se riceverà il cibo con un po’ di ritardo.
Indipendentemente dal premio scelto tutti sono d’accordo sul fatto che esso va somministrato sempre nello stesso modo e con coerenza per non confondere il cavallo e non perdere la sua fiducia.
Princi
La prefazione del prof. Antonio Lucio Catalano (già Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Equine della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma) apre il volume. Nell’introduzione il dr. Angelo Telatin sottolinea che «questo libro contribuisce, grazie a molti esempi e a una filosofia di base, a ridurre il gap tra psicologia dell’apprendimento e addestramento […] Eleonora Dordoni è stata in grado, grazie alla sua abilità di tradurre in un linguaggio accessibile concetti complessi, di fare una sintesi accurata e intuitiva di cosa sia la psicologia dell’apprendimento».
Le splendide foto scattate da Giulia Basaglia impreziosiscono il volume e contribuiscono a rendere ancora più piacevole la sua lettura. Fotografa, grafica pubblicitaria e web designer, Giulia Basaglia è specializzata in fotografia equestre. Per lei riuscire a catturare il fascino dei cavalli ed esaltarne la bellezza è una vera e propria sfida con me stessa.
Questo libro permetterà al lettore di approfondire i concetti della psicologia dell’apprendimento e di acquisire nuove capacità per interagire in modo corretto con il proprio cavallo.
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Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788890950483) presso tutte le librerie in territorio nazionale.
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