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Prepararsi al parto della cavalla

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Prepararsi per il parto della cavalla è il primo passo verso una vita sana e felice per la madre e il suo puledro.

Prepararsi per il parto della cavalla è un passo essenziale per garantire la sicurezza e il benessere della madre e del puledro. Ci sono molti fattori da considerare, con molte cose da tenere d’occhio sia durante che dopo il parto. Comprendere ciò che è normale e ciò che è anormale è fondamentale per garantire una vita sana alla nostra cavalla.

La gravidanza

La gravidanza della cavalla varia di solito intorno ai 342 giorni, anche se la gestazione del puledro maschio può essere leggermente più lunga di quella di una femmina. I puledri che nascono prima del 320° giorno sono considerati prematuri e possono avere problemi di salute. Mentre quelli che rimangono nell’utero per oltre 360 giorni possono incontrare difficoltà a causa di una gestazione troppo prolungata.

Ci sono segnali che indicano quando una cavalla sta per partorire, tra cui il riempimento delle mammelle di latte circa due-quattro settimane prima del parto e la secrezione di piccole quantità di colostro da uno a quattro giorni prima del parto.

Prepararsi al grande momento

Di solito, le fattrici partoriscono durante la notte poiché i cavalli sono animali da preda e cercano di trovare un momento della giornata in cui si sentono più sicure. È quindi importante monitorare la gravidanza della cavalla con l’aiuto di un veterinario. ciò è importante per identificare eventuali gravidanze ad alto rischio. La cavalla dovrebbe essere alimentata con una dieta nutriente e adeguata e avere accesso costante ad acqua fresca.

È consigliabile preparare un piano dettagliato per l’evento del parto insieme al veterinario e creare uno spazio pulito, sicuro e tranquillo per la nascita del puledro. Anche se alcune cavalle possono partorire con successo al pascolo, in genere è meglio confinarle in un’area dove possano essere facilmente monitorate. L’area in cui la cavalla darà alla luce il suo piccolo dovrebbe essere pulita, asciutta e priva di oggetti che potrebbero rappresentare un pericolo per il piccolo o la madre. Inoltre, dovrebbe essere abbastanza spaziosa da consentire alla cavalla di muoversi liberamente durante il parto e dotata di una buona lettiera. Si consiglia di utilizzare la paglia anziché i trucioli di legno, poiché questi ultimi tendono ad attaccarsi ai fluidi del parto e a entrare nel naso del neonato.

Il parto della cavalla può rappresentare un evento stressante e faticoso sia per la madre che per il puledro. Pertanto, è consigliabile avere a disposizione un veterinario o un esperto in ostetricia equina in grado di offrire supporto durante il processo. Inoltre, è importante tenere a portata di mano un kit di emergenza completo in caso di necessità.

Il parto

Durante il parto della cavalla, è fondamentale registrare accuratamente i tempi per tenere traccia dell’andamento della situazione. A volte, soprattutto per i proprietari che assistono al primo parto, l’eccitazione e l’ansia possono rendere difficile tenere a mente tutti i dettagli, per cui è importante annotare tutto per avere un quadro preciso dell’evoluzione del parto.

Il parto avviene in tre fasi

Durante la prima fase del parto, si verificano le prime contrazioni uterine, che possono durare da 30 minuti fino a sei ore. Durante questa fase, la cavalla può mostrare sintomi simili a quelli delle coliche, come camminare nella stalla, sdraiarsi e alzarsi più volte e sudare. Questi sintomi sono considerati normali e indicano che la cavalla sta progredendo nella prima fase del parto.

Durante la seconda fase, avviene la rottura della placenta, che indica che il puledro sta per arrivare entro 20-30 minuti. Questo periodo di tempo è cruciale, poiché la placenta equina si stacca molto rapidamente. Se la nascita non avviene entro questo lasso di tempo, il puledro potrebbe essere privo di ossigeno e quindi non sopravvivere. In caso di problemi in questa fase, è necessario intervenire tempestivamente per garantire la sicurezza del puledro e della madre.

Durante la terza fase, la placenta viene espulsa dall’utero. Se la cavalla non espelle la placenta entro 2 ore è assolutamente necessario chiamare il veterinario. La ritenzione placentare può comportare infezione dell’utero, tossiemia, laminite e persino morte della fattrice. La placenta va sempre tenuta per il veterinario, questo può aiutare a stabilire se la gravidanza è proceduta normalmente e soprattutto se la placenta è intatta e intera.

Durante il parto, di solito, le zampe anteriori del puledro emergono per prime, seguite dalla testa. Le membrane che circondano il puledro devono essere bianche e trasparenti e, se coprono la testa del puledro, devono essere rimosse immediatamente. Il puledro appena nato dovrebbe respirare con una frequenza di 60-80 respiri al minuto e avere una forte frequenza cardiaca di 80-100 battiti al minuto. È importante notare che il puledro deve stare in piedi entro un’ora dalla nascita e allattare entro due ore.

Problemi durante il travaglio

Un ostacolo nella progressione dalla prima alla seconda fase del parto e un secondo stadio prolungato (oltre i 20 minuti dalla rottura delle acque) rappresentano dei problemi. Se il puledro non emerge o se non ci sono contrazioni significative, è necessario intervenire.

Si deve chiamare il veterinario se la cavalla mostra eccessivo dolore o ha un dolore prolungato senza alcun risultato. Se la placenta non si rompe, essa apparirà a livello di vulva come una struttura vellutata rossa. Questa situazione viene definita “red bag”. Indica che il normale sito di rottura della placenta è troppo spesso e la cavalla sta distaccando la placenta per espellere il puledro.

Il puledro, in questo momento del parto, necessita che la placenta sia a contatto con l’utero per ricevere sangue ossigenato dal circolo materno. In pratica, necessita della placenta per “respirare”. Se si verifica questa situazione è importante rompere immediatamente la placenta o il puledro può soffocare. Si tratta di una situazione d’emergenza.

Dopo il parto

Dopo il parto, è fondamentale tenere sotto controllo la salute della cavalla e del puledro. In particolare, è necessario garantire che il puledro abbia accesso al colostro materno nelle prime ore di vita, poiché questo contiene gli anticorpi essenziali per proteggere il neonato dalle malattie nel lungo termine. Inoltre, la cavalla dovrebbe essere monitorata per eventuali complicazioni post-parto, come infezioni o problemi alla placenta.

Rispettare queste indicazioni può favorire un parto sicuro e privo di complicazioni per la cavalla e il puledro. Tuttavia, nel caso in cui dovessero presentarsi delle difficoltà durante il parto, è fondamentale cercare immediatamente l’assistenza di un veterinario.

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Serena Cappello

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