Prime esperienze a cavallo: i consigli pratici del Generale Francesco Amalfi per superare la paura iniziale con successo.

Montare a cavallo per la prima volta è un’esperienza unica ma spesso accompagnata da una naturale dose di timore. Come ci insegna Francesco Amalfi nel suo libro Scritti Equestri, il debutto equestre richiede un approccio equilibrato, in grado di vincere le paure iniziali e instillare fiducia nel cavaliere.

La sfida della prima volta: dominare l’ignoto

Per chi non ha mai montato a cavallo, l’animale appare come un’entità imponente e imprevedibile. Amalfi descrive bene questa sensazione quando scrive:

“Chi monta a cavallo per la prima volta si trova in balia dell’animale che egli non conosce e non sa dominare, che cammina e si ferma, che va a destra e a sinistra, sovente contro la sua volontà e spesso al contrario del suo desiderio.”

Questa mancanza di controllo genera spesso timidezza e insicurezza, due ostacoli che l’istruttore e l’ambiente devono aiutare a superare.

Calma e natura come terapia

Amalfi sottolinea che il modo migliore per vincere questa naturale impressione è far montare i principianti su cavalli tranquilli e ben addestrati, evitando situazioni di stress per l’allievo. La chiave sta nel portare le reclute lontano dal caos e dai rumori, preferibilmente in ambienti naturali come strade di campagna.

“Le lunghe passeggiate all’aria aperta, possibilmente con i cavalieri a frotta, autorizzati a parlare fra di loro e scambiarsi impressioni, vinceranno in pochi giorni la naturale timidezza e diffidenza.”

Le passeggiate di gruppo con cavalli per principianti rilassano l’animale, ma anche il cavaliere, creando un’atmosfera di familiarità e leggerezza.

Perché evitare il maneggio all’inizio

Una delle osservazioni più interessanti di Amalfi riguarda il maneggio, che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è il luogo ideale per le prime lezioni di equitazione. Secondo l’autore, il maneggio privo di distrazioni costringe il principiante a concentrarsi esclusivamente sul cavallo, aumentando la pressione e il senso di inadeguatezza.

“In questo periodo è meno indicato il maneggio perché la recluta, non avendo cause esteriori che attirano la sua attenzione e lo distraggono, concentra nel cavallo tutte le sue facoltà e in questo periodo non vi è cosa peggiore.”

Questo consiglio rimane rilevante anche oggi: un ambiente naturale ricco di stimoli offerto dalle passeggiate a cavallo aiuta il principiante a rilassarsi e a creare un legame spontaneo con l’animale.

Il ruolo dell’istruttore: discrezione e supporto

Un altro elemento cruciale è il comportamento dell’istruttore. Amalfi consiglia di adottare un approccio discreto e di evitare di sovraccaricare l’allievo con troppe istruzioni:

“L’istruttore si astenga il più possibile dal fare osservazioni e dal dare consigli che l’allievo non potrebbe mettere in pratica e che avrebbero come unico risultato di accrescere le sue preoccupazioni.”

L’obiettivo in questa fase è sviluppare fiducia e disinvoltura, evitando ogni fonte di ansia. Un istruttore paziente e poco invadente può fare la differenza tra un’esperienza positiva e un’avversione permanente.

Superare la timidezza con le passeggiate di gruppo

Le passeggiate di gruppo sono una delle soluzioni più efficaci proposte da Amalfi. Permettere ai principianti di conversare fra loro mentre montano a cavallo aiuta a creare un’atmosfera rilassata e collaborativa. Questo metodo consente di:

• Distrarre l’attenzione dai timori personali.
• Creare una comunità di supporto tra i cavalieri.
• Favorire un progresso graduale verso una maggiore confidenza.

In pochi giorni, come sottolinea l’autore, si può passare dalla timidezza iniziale a un livello di sicurezza sufficiente per affrontare il successivo periodo di addestramento.

La filosofia di Amalfi, sempre attuale

Le lezioni di Francesco Amalfi, basate su calma, natura e discrezione, offrivano e offrono ancora oggi tramite i suoi “Scritti equestri” una guida preziosa per chiunque voglia avvicinarsi al mondo dell’equitazione. La prima esperienza a cavallo, se affrontata nel modo giusto, può trasformarsi da fonte di paura a momento di scoperta e crescita personale.

Seguire questi principi aiuta a costruire un rapporto sereno con l’animale e a preparare il terreno per una futura padronanza tecnica. Come Amalfi stesso ci insegna, la confidenza è il primo passo per diventare un vero cavaliere.

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Libri di cavalli:
Francesco Amalfi, Scritti equestri, a cura di Mario Gennero, zoraide editore, 2024, pp. 36-37

Francesco Amalfi
Scritti equestri

Nel panorama della cavalleria italiana del Novecento, la figura di Francesco Amalfi si distingue come emblema di coraggio e dedizione, incarnando l’evoluzione dello sport equestre. Senza lasciare opere firmate, la sua voce si è fatta strada attraverso le pagine della rivista “Il Cavallo Italiano” e una preziosa collezione di manoscritti, lettere e dattiloscritti che narrano di dedizione, innovazione e amore per l’equitazione. Mario Gennero, con instancabile cura filologica, porta alla luce queste testimonianze inedite, offrendoci un viaggio nelle profondità della storia dell’equitazione italiana.

Questi documenti offrono uno sguardo intimo sulle innovazioni e sul profondo amore di Amalfi per l’equitazione, seguendo l’insegnamento pionieristico di Federico Caprilli verso una concezione rinnovata dell’arte equestre. Arricchiscono l’opera fotografie d’epoca, che non solo catturano momenti personali ma anche il contesto storico, trasformando il libro in un prezioso documento visivo e un omaggio vibrante a un maestro dell’equitazione. Questo volume rappresenta non solo un omaggio a Francesco Amalfi ma anche un invito a riscoprire l’essenza dello sport equestre, lasciando che il suo spirito continui a ispirare le generazioni future. Un tesoro di sapienza e passione che, grazie a Gennero, rimarrà vivo nel tempo, perpetuando l’eredità di un maestro indimenticabile.

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