In ogni interazione con i cavalli, consapevolmente o meno, utilizziamo i principi della teoria dell’apprendimento. Tuttavia, a volte i cavalieri non applicano correttamente questi principi. Per questo motivo, i cavalli, chi prima chi dopo, manifestano comportamenti considerati cattivi, riluttanti, difficili o addirittura pericolosi.
L’addestramento consiste nella trasmissione di un messaggio corretto in un dialogo significativo tra il cavallo e l’addestratore, utilizzando gli strumenti della teoria dell’apprendimento. I cavalli comunicano attraverso il loro linguaggio. Purtroppo spesso non capiscono cosa l’addestratore vuole da loro. L’incomprensione nasce dal fatto che l’addestratore non sa usare correttamente il rinforzo negativo o positivo.
Tradizionalmente, l’addestramento dei cavalli si basa sul rinforzo negativo. Ma è importante utilizzare i principi che lo regolano in modo corretto per il benessere del cavallo. Infatti la sua applicazione errata può portare a problemi di benessere e, potenzialmente, ad abusi.
Quando si parla di “abuso” non per forza si fa riferimento ad azioni violente. Possiamo osservare abusi sui cavalli in tutte le discipline. Alcuni tipi sono più evidenti di altri.
Ad esempio, è un “abuso” la pressione costante esercitata dalle gambe del cavaliere anche quando il cavallo si muove già in avanti e mantiene la velocità o il ritmo desiderato. In questo caso c’è un’evidente interpretazione errata del rinforzo negativo. I cavalli si abituano alla pressione costante delle gambe e il cavaliere potrebbe dover applicare una pressione ancora più forte per chiedere un aumento della velocità o della lunghezza delle falcate in futuro.
I cavalli che si abituano alla pressione delle gambe vengono spesso definiti erroneamente “pigri”. Così molti cavalieri scelgono di usare speroni o fruste, punendo il cavallo per la loro errata comprensione della teoria dell’apprendimento.
Purtroppo, a differenza di altri mammiferi come i cani, i cavalli usano molto raramente la vocalzzazione per indicare il loro stato d’animo. Le reazioni dei cavalli al fastidio o al disagio sono spesso sottili e difficili da individuare.
Così, spesso, il cavallo si adegua e fa ciò che vuole il cavaliere. Alcuni cavalli, tuttavia, cercano di sfuggire al disagio e reagiscono con impennate o sgroppate. Queste reazioni di solito sono definite dal cavaliere come comportamenti inadeguati. È importante chiedersi inadeguato rispetto a cosa?
Altri cavalli, invece, semplicemente si arrendono al fastidio. Alla fine entrano in uno stato di impotenza appresa, in cui hanno imparato che qualsiasi tentativo di sfuggire alla situazione stressante non può che fallire. I cavalli che sono entrati in uno stato di impotenza appresa semplicemente rinunciano a provare e possono diventare depressi. Cosa che a volte si può osservare nei cavalli definiti “bravi” o in alcuni cavalli da scuola.
Apprendere significa modificare il comportamento. Il nostro comportamento può essere influenzato dalle interazioni con l’ambiente, compresi altri esseri umani e animali. Quindi è possibile modificare il comportamento dei cavalli attraverso l’addestramento utilizzando i principi della teoria dell’apprendimento. Attraverso l’assuefazione e la (de)sensibilizzazione, nonché il condizionamento operante e classico, i cavalli possono essere addestrati a diventare compagni affidabili e sicuri. Il condizionamento operante, noto anche come condizionamento strumentale, è legato alla relazione stimolo – risposta – conseguenza.
Possiamo premiare (rinforzare) i comportamenti desiderati dei cavalli dando loro (aggiungendo) qualcosa di piacevole o desiderabile, come il cibo o i grattini. Queste gratificazioni sono rinforzi positivi che possono essere primari o secondari. I rinforzi positivi primari sono naturali per il cavallo come il cibo. Mentre i rinforzi positivi secondari devono essere associati a un rinforzo primario per diventare significativi, come i grattini sul collo o il suono di un clicker.
Possiamo anche premiare i cavalli rimuovendo (sottraendo) uno stimolo che percepiscono come sgradevole. Ad esempio rimuovendo immediatamente la pressione delle redini quando il cavallo effettua il movimento. Questo si chiama rinforzo negativo.
Uno studio condotto su 1028 partecipanti ha rivelato che i cavalieri presentano carenze nella comprensione della teoria dell’apprendimento. Hanno anche lacune nella terminologia associata come “rinforzo e punizione positiva e negativa”. La maggior parte dei partecipanti pensava che il rinforzo positivo fosse il metodo più efficace di addestramento dei cavalli, mentre molti confondevano il rinforzo negativo con la punizione.
Queste carenze potrebbero derivare da informazioni fuorvianti o incomplete fornite dalle fonti di informazione. Pertanto, è importante che chi pratica equitazione acquisisca conoscenze adeguate sulla teoria dell’apprendimento e sul comportamento del cavallo, indipendentemente dal livello di pratica, dall’amatoriale allo sportivo e professionistico.
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Princi
La prefazione del prof. Antonio Lucio Catalano (già Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Equine della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma) apre il volume. Nell’introduzione il dr. Angelo Telatin sottolinea che «questo libro contribuisce, grazie a molti esempi e a una filosofia di base, a ridurre il gap tra psicologia dell’apprendimento e addestramento […] Eleonora Dordoni è stata in grado, grazie alla sua abilità di tradurre in un linguaggio accessibile concetti complessi, di fare una sintesi accurata e intuitiva di cosa sia la psicologia dell’apprendimento».
Le splendide foto scattate da Giulia Basaglia impreziosiscono il volume e contribuiscono a rendere ancora più piacevole la sua lettura. Fotografa, grafica pubblicitaria e web designer, Giulia Basaglia è specializzata in fotografia equestre. Per lei riuscire a catturare il fascino dei cavalli ed esaltarne la bellezza è una vera e propria sfida con me stessa.
Questo libro permetterà al lettore di approfondire i concetti della psicologia dell’apprendimento e di acquisire nuove capacità per interagire in modo corretto con il proprio cavallo.
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