La gestazione dei cavalli dura circa 342 giorni, con puledri nati prima del 320° giorno considerati prematuri e quelli oltre i 360 giorni suscettibili di complicazioni. I segnali di un parto imminente sono il riempimento delle mammelle di latte e la secrezione di colostro, mentre le cavalle preferiscono partorire di notte per sentirsi più sicure.
Durante la gravidanza, il monitoraggio veterinario è essenziale per individuare gravidanze ad alto rischio. Un piano dettagliato con il veterinario e uno spazio pulito e sicuro per il parto sono fondamentali. Si consiglia di confinare la cavalla in una stalla di almeno 5×5 metri, con paglia come lettiera.
Il parto avviene in tre fasi: contrazioni uterine iniziali, rottura della sacca idrica seguita dal parto entro 20-30 minuti, e infine l’espulsione della placenta entro tre ore. Durante il parto, è importante controllare che le zampe anteriori del puledro emergano per prime, seguite dalla testa, e che le membrane circostanti siano bianche e trasparenti. Se compare un “red bag”, indica una rottura prematura della sacca, richiedendo l’estrazione tempestiva del puledro per evitare asfissia. Il puledro deve respirare 60-80 volte al minuto e avere una frequenza cardiaca di 80-100 battiti al minuto, ponendosi in piedi entro un’ora e allattarsi entro due ore dalla nascita. Problemi come mancata progressione o stadio prolungato richiedono interventi medici immediati.
Se il puledro ha problemi respiratori, è necessaria una rianimazione immediata. I proprietari devono liberare le vie respiratorie da muco o sostanze attaccate alle narici, poiché i cavalli dipendono dal naso per respirare. Se il veterinario è presente, può utilizzare un tubo endotracheale per ventilare il puledro. Altrimenti, i proprietari possono adottare un metodo semplice. Stendendo il puledro, allungando il collo, respirano in una narice mentre chiudono l’altra. Contemporaneamente devono chiudere l’esofago usando il pollice sul lato sinistro del collo del puledro, prevenendo l’ingresso di aria nello stomaco.
Dopo una ventilazione efficace, i proprietari devono controllare la frequenza cardiaca. Se la frequenza cardiaca rimane sotto i 60 battiti al minuto dopo circa 30 minuti di ventilazione, un’altra persona può eseguire compressioni toraciche. Posizionando il puledro su una superficie piana, la persona deve inginocchiarsi parallelamente alla colonna vertebrale del puledro, mettendo le mani una sull’altra dietro la spalla. L’obiettivo è effettuare 100 battiti al minuto, seguendo il ritmo della canzone Staying Alive dei Bee Gees. Si consiglia di fare attenzione a non sincronizzarsi con la persona che dà la ventilazione, poiché i due ritmi sono diversi.
Un puledro appena nato è estremamente delicato e richiede attenzioni particolari. Essendo animali da preda, i cavalli devono attraversare una transizione critica dall’utero alla capacità di sfuggire ai predatori. Qualsiasi interruzione o stress durante questo processo può causare problemi, talvolta portando i sistemi corporei a tornare allo stato fetale. È essenziale riconoscere i comportamenti normali di un neonato e reagire prontamente a eventuali anomalie.
Per una valutazione neonatale, i proprietari devono identificare i principali fattori di rischio legati alla cavalla, al puledro e alla gravidanza, come la prima gestazione, senso materno insufficiente, malattie, complicazioni precedenti o puledri anormali, placentite, gemelli e durata atipica della gestazione.
Un puledro sano dovrebbe seguire la regola dell’1-2-3: dovrebbe stare in piedi entro 1 ora dalla nascita, allattare e far passare la placenta entro 2 ore ed eliminare il meconio (le prime feci) entro circa 3 ore. L’urina dovrebbe essere presente entro le prime sei ore per i puledri e entro 10-12 ore per le puledre.
Essere consapevoli di questi segnali e osservare attentamente il neonato consentirà ai proprietari di intervenire tempestivamente se necessario e garantire una corretta transizione nella vita del puledro appena nato.
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