barriera a terra

Salto ostacoli: barriere a terra prima e dopo il salto

Le barriere a terra non si usano solo come esercizi in piano. Sono utili anche per correggere piccoli difetti del binomio prima o dopo il salto.

Non fa tutto il cavallo. Soprattutto nel salto ostacoli non fa tutto il cavallo. Anzi! Per i principianti affrontare correttamente un piccolo salto non è facile. È difficile staccare nel punto giusto. Capita quindi spesso che il cavallo salti troppo da lontano e superi l’ostacolo sbilanciato o, aggiungendo falcate, si avvicini troppo, mettendo a dura prova i muscoli della schiena e i garretti (difetti che a lungo andare disgustano il cavallo tanto che potrebbe decidere di non voler più saltare).

Ma spesso accade che il cavallo acceleri improvvisamente oppure rallenti e perdi impulso. Di conseguenza ci muoviamo in sella per cercare di incoraggiare il cavallo a saltare o tiriamo bruscamente le redini. Due errori, gravi, che provocano uno sbilanciamento del cavallo in un momento molto delicato come è quello dell’avvicinamento al salto e possono portare a un rifiuto o uno scarto.

Disporre delle barriere a terra aiuta. Si posiziona una barriera a terra prima dell’ostacolo. La distanza si stabilisce in base alla mole del cavallo, alla sua falcata e in base all’altezza dell’ostacolo. Più lo alziamo, più la barriera va allontanata perché il cavallo salterà più da lontano. In generale, spiega Anthony Paalman nel suo manuale “Il nuovo libro dell’equitazione”, gli ostacoli possono essere suddivisi in tre categorie:

■ Dritti. Il cavallo prende la battuta a una distanza pressoché equivalente all’altezza dell’ostacolo. Se l’ostacolo è di un metro, il cavallo stacca dal suolo un metro prima e si riceve un metro dopo.

■ Oxer. Il cavallo deve prendere il punto di battuta ad una distanza approssimativamente uguale all’altezza più la metà della larghezza dell’oxer.

■ Larghi. Questa categoria include triplici, ostacoli denominati hog’s-back e ostacoli a ventaglio. Il punto di battuta corrisponde all’altezza della prima barriera o della prima parte dell’ostacolo.

La barriera davanti all’ostacolo ha lo scopo di incoraggiare i cavalli a mantenere una cadenza più costante e a “frenare” quelli che tendono a lanciarsi contro l’ostacolo e a spiccare il salto sempre dalla distanza ottimale.

Alcuni cavalli dopo l’ostacolo fuggono sgroppando. È un comportamento che crea sempre grossi problemi. La cosa più sbagliata è cercare di correggere bruscamente, tirando con forza le redini dopo il salto. Il cavallo, infatti, in questa fase è sempre sbilanciato in avanti e quindi bruschi interventi di mano ne disturbano ancora di più l’equilibrio. Quindi reagisce nervosamente muovendosi ancora più scomposto e, con il tempo, finirà con l’innervosirsi anche prima del salto.

Ancora una volta, una barriera a terra può aiutare. Ovviamente, però, dovremo posizionarla dopo l’ostacolo, distanziata di almeno 4 metri. Il cavallo potrà riceversi, concedersi una falcata più ampia, ma la barriera sul suo percorso almeno in parte lo tratterrà dal lanciarsi in una galoppata furiosa.

L’utilizzo di barriere a terra aiuta in modo significativo a superare correttamente l’ostacolo. Ricorda però che non troverai mai una barriera a terra o una barra di richiamo di fronte a un ostacolo in una competizione. Quindi, se hai intenzione di gareggiare, tu e il tuo cavallo dovete essere in grado di pensare da soli e “fare l’occhio” per trovare il vostro punto di stacco.

Ma, Attenzione! Quando usi le barriere a terra, potresti avere la sensazione di essere troppo avanti e di perdere l’equilibrio. Accade perché può incoraggiarti a guardare in basso e tutto il tuo corpo inizia a inclinarsi in avanti. Mentre ti dirigi verso la barriera, non concentrarti su di essa. Guarda in alto tra le orecchie del tuo cavallo, o anche un punto dopo il salto, come un albero in lontananza, o il recinto del campo. Questo ti impedirà di guardare in basso.

Immaggine in evidenza: foto di mwereska da pixabay

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