L’equitazione in avanti, nel sistema naturale, esalta equilibrio, libertà del cavallo e armonia, rivoluzionando i metodi tradizionali.

L’equitazione del XX secolo ha rappresentato un momento cruciale per l’evoluzione dei metodi e dei principi legati al cavallo e al suo cavaliere. Tra i protagonisti di questa trasformazione troviamo Piero Santini, autore del manuale Principi fondamentali del sistema naturale. Uno dei concetti centrali della sua opera è l’equitazione “in avanti”, un approccio innovativo e rivoluzionario per l’epoca, profondamente influenzato dal sistema naturale di Federico Caprilli e dall’equitazione praticata negli anni ’40.

Cos’è l’equitazione “in avanti”?

Secondo Piero Santini, l’equitazione “in avanti” non è solo un’attitudine mentale o posturale, ma un metodo completo, basato sulla libertà e sull’equilibrio naturale del cavallo. Egli descrive questo approccio come una pratica ideale per tutte le attività equestri svolte all’aperto, sottolineando come debba essere il fondamento per le generazioni future di cavalieri.

Nel suo manuale, Santini sottolinea che la preparazione del cavaliere dovrebbe essere sempre finalizzata a un’equitazione all’aperto. Questo pensiero si opponeva all’eccessiva enfasi sul lavoro di scuola, considerato non solo superfluo, ma talvolta dannoso per il cavallo e per il cavaliere. L’obiettivo ultimo era un’armonia tra uomo e animale, raggiungibile solo attraverso un rispetto profondo per le caratteristiche naturali del cavallo.

Le basi del metodo

Santini espone alcuni principi fondamentali:

1. Impulso naturale del cavallo: il cavallo deve essere libero di esprimere il proprio movimento naturale, senza costrizioni che potrebbero inibirlo.
2. Equilibrio e leggerezza del cavaliere: il cavaliere deve mantenere una posizione bilanciata e leggera, riducendo al minimo l’interferenza con il cavallo.
3. Fiducia reciproca: l’armonia tra cavallo e cavaliere si costruisce attraverso una relazione basata sulla fiducia, piuttosto che sul controllo rigido.

Questi principi richiamano chiaramente il sistema naturale di Federico Caprilli, considerato il padre dell’equitazione moderna. Caprilli rivoluzionò il modo di montare introducendo il concetto di “assetto leggero”, che Santini sviluppò ulteriormente nei suoi scritti.

Il contesto storico: gli anni ’40 e il sistema di Caprilli

Negli anni ’40 del Novecento, l’equitazione stava attraversando una fase di transizione. I metodi tradizionali, basati su un lavoro intenso in maneggio e su posizioni rigide, stavano lasciando il posto a un approccio più naturale e pratico, adatto alle esigenze dell’equitazione sportiva e militare.

Federico Caprilli, con il suo metodo innovativo, aveva introdotto l’idea che il cavallo dovesse essere lasciato libero di muoversi seguendo il proprio baricentro naturale. Questo approccio, inizialmente osteggiato, trovò grande applicazione soprattutto nelle discipline di salto ostacoli e cross-country.

Piero Santini, come erede intellettuale di Caprilli, portò avanti questa filosofia, adattandola ai bisogni del cavaliere moderno. Nei suoi scritti, Santini insiste sul fatto che la formazione di un cavaliere debba essere sempre orientata alle attività all’aperto, come il salto ostacoli o le passeggiate, evitando l’eccessiva rigidità delle scuole equestri tradizionali.

Perché l’equitazione “in avanti” è ancora attuale?

L’approccio di Santini ha trovato un forte riscontro anche nella pratica equestre contemporanea. Ecco perché i suoi principi sono ancora rilevanti:

1. Adattabilità: l’equitazione “in avanti” si adatta perfettamente alle esigenze moderne, dove l’equitazione è principalmente uno sport praticato in spazi aperti.
2. Rispetto: l’idea di lasciare il cavallo libero di esprimere il proprio movimento è in linea con i principi etologici odierni, che mettono al centro il benessere del cavallo.
3. Formazione equilibrata: Santini sottolinea l’importanza di un approccio pratico e funzionale, che evita la formazione troppo teorica e scolastica, ancora oggi oggetto di dibattito.

L’equitazione “in avanti” rappresenta un punto di svolta nella storia dell’equitazione moderna. Nel contesto degli anni ’40, questa visione era rivoluzionaria, andando controcorrente rispetto ai metodi tradizionali. Oggi, grazie alla sua modernità e alla sua attenzione per il benessere del cavallo, il pensiero di Santini rimane una fonte di ispirazione per cavalieri e istruttori di tutto il mondo.

Libri di cavalli: Piero Santini, Principi fondamentali del sistema naturale, zoraide editore, p. 7