Il letame equino, prodotto dagli allevamenti di cavalli e dai maneggi, è una risorsa preziosa quando si tratta di fertilizzare terreni agricoli. Infatti è noto che il letame è un ottimo concime organico.
Tuttavia, ciò è solo parzialmente vero, poiché tutto dipende dalle dimensioni del terreno da fertilizzare e dalla produzione di letame dell’allevamento. Inoltre, quando manca un terreno pronto ad assorbire il flusso giornaliero di letame, quali sono le conseguenze? E, soprattutto, il letame è immediatamente idoneo come fertilizzante, oppure richiede un periodo di “maturazione”?
La sua gestione e il suo smaltimento sono soggetti a regolamenti rigorosi in molti paesi, inclusa l’Italia. Inoltre, è importante valutare se il letame equino è tossico per l’ambiente e per la salute umana. In questo articolo, esamineremo la normativa che regola lo smaltimento del letame equino e valuteremo la sua potenziale tossicità.
In molti paesi, il letame equino è considerato un rifiuto organico e, di conseguenza, è soggetto a specifiche normative ambientali. In Italia, ad esempio, la gestione del letame equino è disciplinata dal Decreto Legislativo n. 152/2006. Questo decreto stabilisce le procedure e i requisiti per il suo smaltimento.
Le implicazioni legali per una gestione impropria si basano sul Testo Unico per la Tutela dell’Ambiente, articolo 137, comma 14, che identifica situazioni di gestione illegale dei rifiuti e stabilisce implicazioni penali per l’uso fraudolento dei materiali fecali di origine agricola. Decisioni prese dalla Corte di Cassazione e dal TAR sottolineano che il letame non può essere considerato rifiuto solo quando è effettivamente riutilizzato nei modi, tempi e quantità appropriati per l’agricoltura.
Nel contesto di questa normativa, è fondamentale distinguere tra il “letame” e il “liquame“. Il primo è costituito dalle deiezioni solide degli animali, mentre il secondo è una miscela di feci e urine. Il “letame” è adatto alla fertirrigazione, purché rispetti le proporzioni e i tempi di applicazione necessari per evitare un sovraccarico di nutrienti nel terreno. Al contrario, il “liquame” richiede un trattamento specifico.
Il letame equino in sé non è tossico; anzi, è un eccellente fertilizzante organico ricco di sostanze nutritive come azoto e fosforo contribuendo a ridurre la necessità di fertilizzanti chimici.
Purché il letame non venga utilizzato in modo eccessivo e costante, poiché in tal caso potrebbe superare la capacità di assorbimento delle colture. L’eccesso di nutrienti nel suolo può portare alla loro infiltrazione o percolazione, a seconda dei casi, nelle acque superficiali e sotterranee.
Quindi, se non viene gestito correttamente, il letame può causare problemi ambientali e per la salute umana.
Uno dei principali problemi è l’emissione di ammoniaca e altri gas inquinanti nell’atmosfera durante lo stoccaggio e il trasporto del letame. Questi gas possono avere effetti negativi sulla qualità dell’aria e possono contribuire all’acidificazione del suolo e dell’acqua.
Inoltre, l’accumulo e il dilavamento eccessivo di nutrienti nel suolo e nelle falde acquifere superficiali possono causare problemi ambientali. Ad esempio, il fosforo presente nel letame può influenzare negativamente la qualità dell’acqua, causando eutrofizzazione dei corpi idrici, con conseguenti problemi per la fauna e la flora acquatica.
In molti paesi del mondo, Italia compresa, ci sono legislazioni specifiche per la gestione e il deposito di escrementi degli animali da pascolo che sono controllati e certificati dall’Agenzia di Protezione Ambientale.
Riassumendo. Chiunque possieda o allevi cavalli non può liberarsi delle deiezioni in modo improprio, poiché ciò costituisce un illecito penale. E, se la legge in qualche passaggio lascia spazio a equivoci, ci sono le sentenze della Corte di Cassazione e del TAR a chiarire ogni dubbio sulla definizione dello stallatico ai fini dello smaltimento.
Detto questo, l’allevatore ha tre opzioni:
Gli allevatori di cavalli e i gestori di maneggi devono essere consapevoli delle leggi locali e nazionali che regolano lo smaltimento del letame equino e assicurarsi di seguirle correttamente. La fertirrigazione e il riutilizzo del letame nei terreni agricoli sono pratiche ecologiche e sostenibili, ma devono essere eseguite con cura per evitare problemi ambientali. La valutazione della tossicità del letame equino dipende dalla gestione adeguata di questa risorsa, rispettando le leggi e le linee guida stabilite.
fonte: discarica.it
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