Le origini del mulo sono quasi sconosciute. La sua ascendenza deve essere iniziata in un territorio occupato contemporaneamente da cavalli, asini e uomini.
Ricostruire le origini dell’asino è stato un lavoro difficile e complesso. Difficoltà dovuta alla scarsezza di reperti archeologici e alla difficile interpretazione di quelli reperiti. I ritrovamenti ossei, infatti, si possono facilmente confondere con quelli di specie simili. La stessa difficoltà è emersa anche nella ricostruzione delle origini del mulo. La sua storia attualmente è quasi completamente sconosciuta. La ricognizione e lo studio dei reperti archeologici ha affrontato, addirittura, maggiori difficoltà rispetto a quelle rilevate per l’asino. Le ossa dei muli, infatti, non sono facilmente distinguibili da quelle dei suoi genitori, l’asino e il cavallo.
Incrocio cavallo asino
Cavallo e asino sono due specie diverse. L’uomo ha deliberatamente allevato la prole risultante da tale incrocio. La sua ascendenza deve necessariamente iniziare in un territorio contemporaneamente occupato da cavalli, asini e uomini. Tuttavia alcune popolazioni, come quella del Niger e della Nigeria, non allevano questi animali. Probabilmente ritengono sia inutile e innaturale produrre intenzionalmente soggetti sterili. Infatti il mulo è sterile.
La sterilità deriva dal fatto che il mulo (e anche il bardotto) presentano una disparità cromosomica. Succede però, sia pur raramente, che qualche esemplare si riproduca. I muli maschi sono sempre sterili. Eppure la loro condizione non gli impedisce di avere i normali istinti di accoppiamento. Per questo motivo il puledro mulo viene castrato dopo il compimento dell’anno e mezzo. Le femmine, invece, possono essere occasionalmente fertili.
Accoppiamento muli
Dal 1527 a oggi sono stati documentati, in tutto il mondo, più di 60 casi di puledri nati da mule. Uno dei casi è stato registrato nel 2007 in Colorado negli Stati Uniti. Oggi si è aumentata la percentuale di mule che possono presentare attività ovarica. Questi soggetti possono essere presi in considerazione come candidate per l’embryo transfer, come riceventi di embrioni per le biotecnologie riproduttive.
Incrocio cavallo asina
Si fa spesso confusione tra muli e bardotti. In realtà sono due creature che nascono da accoppiamenti differenti. Il mulo è generato da un incrocio tra una cavalla e un asino. Il bardotto è il risultato dell’incrocio inverso, ovvero tra un cavallo e un asina.
Alcuni pregiudizi hanno attribuito al mulo la fama di creatura cocciuta e testarda. Eppure, nel corso dei secoli, è stato un grande amico dell’uomo. Lo ha servito con onestà e dedizione, in pace e in guerra, contribuendo, così come il cavallo e l’asino, allo sviluppo delle civiltà.
Serena Cappello, A prima vista – Esperienze di imprinting, Zoraide editore, 2013, pp. 34-38
Tratto da:
A prima vista – Esperienze di imprinting
Serena Cappello
“A prima vista – Esperienze di imprinting“ nasce dall’esperienza diretta di Serena Cappello. L’autrice, studiosa di psicologia equina ed etologia si è dedicata allo studio e al perfezionamento di un approccio precoce al puledro. Il libro presenta in modo semplice, e accessibile a tutti, le fondamentali regole per un approccio sano e rispettoso dei puledri. Descrive nel dettaglio l’imprinting e i suoi effetti raccontando le storie di vita vissuta di due muli e di due cavalli e dei loro cavalieri. Un libro che spiega la validità di tale intervento e i suoi vantaggi.
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