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Tecnica equestre: un delicato equilibrio tra precisione e spontaneità

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Tecnica equestre: scopri l’equilibrio tra precisione e spontaneità. Piero Santini analizza queste parole alla luce del sistema naturale.

Piero Santini esplora nel suo scritto “Principi fondamentali del sistema naturale” il delicato equilibrio che esiste nella tecnica equestre tra precisione e spontaneità. In particolare, Santini affronta un concetto centrale della sua filosofia: l’importanza della precisione tecnica e l’impatto che essa ha sia sul cavaliere sia sul cavallo.

La sfida della tecnica: rigidità mentale e tensione muscolare

La sfida della tecnica nel mondo dell’equitazione è un aspetto cruciale ma spesso sottovalutato, che porta con sé alcune difficoltà iniziali. Secondo Santini, concentrarsi sui dettagli tecnici, come la postura corretta o i movimenti precisi, può inizialmente generare una duplice tensione nel cavaliere. Da un lato, c’è una pressione mentale, un senso di stress legato all’attenzione costante su ciò che si sta facendo, che può anche sfociare in una sensazione di insicurezza. Dall’altro lato, questa tensione mentale si traduce inevitabilmente in una rigidità fisica: i muscoli si contraggono, il corpo perde fluidità e i movimenti diventano meno armoniosi.

Santini, tuttavia, invita a vedere questa fase non come un ostacolo insormontabile, ma come un passaggio naturale e necessario nel percorso di apprendimento. È proprio attraverso questo periodo di adattamento che il cavaliere, con il tempo e la pratica, impara a interiorizzare i movimenti richiesti. Questi, da inizialmente complessi e meccanici, diventano progressivamente più spontanei e automatici, restituendo al cavaliere quella naturalezza e quella sintonia con il cavallo che sono l’essenza stessa dell’equitazione.

Il ruolo della pratica continua

Secondo Santini, la pratica costante è la chiave per superare questa rigidità iniziale. Quando i dettagli tecnici vengono interiorizzati, l’abilità si trasforma in una seconda natura per il cavaliere. In questo stadio, la precisione non è più un peso mentale, ma una componente naturale dell’interazione tra cavallo e cavaliere.

La relazione matematica tra causa ed effetto

La relazione tra causa ed effetto nell’equitazione è un concetto fondamentale che emerge con forza nel pensiero di Santini. Egli sottolinea come il comportamento del cavallo non sia mai un elemento casuale o indipendente, ma piuttosto il riflesso diretto delle azioni del cavaliere. In altre parole, non è possibile che il cavallo “vada bene” se il cavaliere non sa come guidarlo con precisione e consapevolezza. Ogni movimento, dalla posizione delle gambe all’uso delle redini, rappresenta una causa che inevitabilmente genera un effetto nel cavallo.

Questa stretta correlazione non è solo un dettaglio tecnico, ma il cuore della filosofia del metodo naturale. Santini invita a considerare l’equitazione non come un’attività meccanica fatta di gesti ripetuti, ma come un’arte che richiede attenzione ai dettagli e una profonda comprensione della comunicazione tra cavallo e cavaliere. Trascurare questo principio, sostiene, significherebbe ridurre la relazione con il cavallo a un esercizio privo di significato, perdendo l’essenza stessa di ciò che rende questa disciplina così straordinaria.

L’armonia tra precisione e tranquillità

Secondo Santini, l’armonia tra precisione e tranquillità è la chiave per un’equitazione di qualità. Un cavallo si muove davvero bene solo quando è montato con una combinazione di tecnica accurata e un’atmosfera di calma. La precisione è essenziale perché garantisce segnali chiari e coerenti: quando il cavallo sa esattamente cosa gli viene richiesto, può muoversi con fiducia e sicurezza. Tuttavia, la precisione da sola non basta. Deve essere accompagnata dalla tranquillità, che crea un ambiente sereno e privo di tensioni, permettendo sia al cavallo che al cavaliere di lavorare in armonia.

Il sistema naturale, spiega di Santini, mira proprio a questo delicato equilibrio. L’idea è che il cavaliere superi gradualmente la rigidità e le difficoltà iniziali per sviluppare una connessione fluida e naturale con il cavallo. Solo in questo modo è possibile raggiungere un livello di intesa profonda, dove ogni movimento diventa il risultato spontaneo di una comunicazione chiara e serena tra i due.

Il valore del dettaglio nell’arte equestre

Per Santini, l’importanza del dettaglio è un principio fondamentale dell’arte equestre. Ogni piccolo movimento, ogni aggiustamento della postura, è parte integrante di un quadro più grande, dove nulla è lasciato al caso. Trascurare questi dettagli, per quanto possano sembrare insignificanti, significa compromettere la qualità della comunicazione tra cavallo e cavaliere e, di conseguenza, l’intera esperienza dell’equitazione.

Questo approccio, tuttavia, non si limita al mondo equestre. Santini sottolinea che l’attenzione ai dettagli è alla base di ogni forma d’arte. La tecnica, intesa come padronanza dei piccoli accorgimenti, rappresenta il fondamento su cui si costruisce la maestria. In equitazione, in particolare, sono proprio quei dettagli che spesso passano inosservati a fare la differenza tra un cavallo che si muove in modo corretto e uno che raggiunge una vera armonia con il suo cavaliere. È nei gesti minimi, nella precisione e nella consapevolezza che l’arte equestre trova la sua vera essenza, trasformandosi in un dialogo fluido e naturale tra uomo e animale.

Un principio universale

Piero Santini ci ricorda che l’equitazione, come ogni arte, richiede dedizione, precisione e attenzione al dettaglio. La rigidità iniziale, sia mentale che fisica, è una fase inevitabile ma temporanea. Con la pratica continua, il cavaliere può raggiungere un equilibrio tra tecnica e naturalezza, creando un’interazione armoniosa con il cavallo.

Questo passaggio non è solo un insegnamento per chi si avvicina all’equitazione, ma un principio universale valido in ogni disciplina che richieda dedizione e maestria. È proprio nell’attenzione ai dettagli che risiede la vera arte del cavalcare.

Libri di cavalli: Piero Santini, Principi fondamentali del sistema naturale, zoraide editore, pp. 8-9

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Principi Fondamentali del Sistema Naturale
di Piero Santini

Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini, discepolo del capitano Federico Caprilli, maggiore della cavalleria italiana, è un manuale che promuove il rivoluzionario Sistema Naturale di Equitazione di Caprilli. In questo testo, un classico della letteratura equestre, Santini, con un linguaggio semplice e dettagliato, introduce, spiega e promuove il Metodo Italiano e l’assetto in avanti. Si rivolge sia ai cavalieri principianti che ai cavalieri esperti e agli istruttori. I primi saranno aiutati a fissare i principi di base prima di prendere qualsiasi parte attiva in un campo all’aperto o in una competizione. I cavalieri esperti troveranno in queste pagine molti contenuti e spunti di riflessione per migliorare la loro tecnica. Gli istruttori, che, a beneficio dei loro allievi, desiderano condensare e semplificare i concetti di base dell’equitazione all’aperto e del sistema naturale, ne trarranno una risorsa incredibile. Il testo è arricchito da numerose fotografie, disegni e diagrammi.

Piero Santini (1881-1960). Cavaliere di grande esperienza e reputazione internazionale, fu un autore molto rispettato. Espose per la prima volta in lingua inglese, il rivoluzionario “sistema di equitazione naturale”. Ciò gli portò una fama immediata. Di padre italiano e madre americana, Santini parlava e scriveva inglese come seconda lingua. Tra le sue opere si annoverano 5 libri, tra cui “Learning to Ride”, “The Forward Impulse” e “Riding Reflections”. Ha inoltre tradotto e curato gli articoli di Caprilli.

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Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788894610208) presso tutte le librerie in territorio nazionale.

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Serena Cappello

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