Un cavallo impedisce al suo cavaliere di montare o non resta fermo per svariate ragioni: dolore fisico, cattivo addestramento, pessima tecnica del cavaliere.
Succede spesso che proprio mentre si sta per montare o addirittura prima di mettere il piede nella staffa, il cavallo inizia a muoversi . È una situazione frustante per un cavaliere con una certa esperienza. Rende estremamente insicuri i principianti.
Se il cavallo si muove impedendo al cavaliere di montare, ci possono essere diverse ragioni. Anthony Paalman, ne Il nuovo libro dell’Equitazione, afferma che «molti giovani cavalli non vengono preparati adeguatamente in questa prima fase di addestramento». E, continua Paalman, è molto difficile, in seguito, rieducarli a rimanere fermi.
Per insegnarglielo, il cavaliere si deve innanzitutto assicurare che il cavallo sia sellato correttamente. Non deve esserci nulla che possa infastidirlo. Una sella non adeguata, un sottosella ruvido o un sottopancia lesionato che può pizzicare la pelle del cavallo gli può causare fastidio o dolore nel momento in cui il cavaliere è in sella.
Prima di mettere il piede nella staffa, consiglia Paalman, ci si deve assicurare che «il cavallo sia piazzato.Al massimo può avere l’anteriore sinistro leggermente in avanti. […] In caso contrario sarà costretto a muoversi in avanti o indietro per mantenere l’equilibrio e bilanciare il peso del cavaliere».
Se il cavallo si allontana mentre il cavaliere monta, ci si deve assicurare di aver impugnato correttamente le redini. La redine destra deve essere tenuta leggermente più corta. così facendo la testa e il collo del cavallo saranno girati verso quel lato. Se il cavallo dovesse provare a muoversi i suoi posteriori si sposterebbero verso il cavaliere. Ciò non impedirebbe l’azione del salire. Se, invece, è la redine sinistra a essere tenuta più corta, il cavallo si allontana dal cavaliere. Ciò, sottolinea Paalman, «è particolarmente pericoloso soprattutto se il cavaliere ha già infilato il piede nella staffa».
Altri cavalli indietreggiano forse a causa di un cattivo addestramento quindi potrebbero essere spaventati e, in questo caso, punirli non farebbe che peggiorare la loro paura. È più utile lasciarlo indietreggiare di qualche passo finché non si ferma e a quel punto gli si chiede di eseguire altri passi indietro. Se si ripete questa operazione per alcuni giorni di fila il cavallo smetterà di indietreggiare poiché per lui questa è un’andatura innaturale.
Ma il cavallo può indietreggiare anche perché si tengono entrambe le redini troppo corte quindi potrebbe fraintendere la richiesta o peggio ancora capire che è proprio il cavaliere a chiedergli il movimento retrogrado. Tale situazione si risolve semplicemente allungando le redini in modo che il cavallo possa fermarsi e stare fermo.
Cavalli sensibili tendono a spostarsi appena il cavaliere mette il piede nella staffa. È una reazione probabilmente dovuta al fatto che la staffa è stata calzata troppo in fondo e la punta del piede solletica il cavallo incitandolo a muoversi in avanti.
Altri cavalli si innervosiscono e non restano fermi perché hanno paura del peso del cavaliere che non curante lo ha lasciato spesse volte cadere pesantemente sulla loro schiena, spesso sulla paletta della sella, il che è ancora più doloroso.
Molti cavalli iniziano a muoversi non appena il cavaliere si siede in sella, ancora prima di mettere il piede destro nella staffa.
Per evitare di incorrere in questo problema Paalman suggerisce, nel momento in cui ci si è issati sulla staffa sinistra, di passare la gamba destra al di sopra della groppa senza toccarla e di mettere il piede destro dentro la staffa, senza sedersi in sella. Rimanendo sollevati, spiega il noto istruttore, il cavaliere distribuisce equamente il suo peso e chiede al cavallo di muoversi; dopo qualche passo può scendere delicatamente in sella: «con questa tecnica il cavallo ai primi passi porta il peso del cavaliere sulle spalle invece di averlo sui muscoli del dorso e delle reni».
Se invece il cavallo è sempre rimasto fermo e cambia il suo comportamento all’improvviso allora deve essere cambiato anche qualcos’altro, di solito il suo livello di comfort. In questo caso si deve controllare la sua schiena per scoprire se ci sono punti doloranti. Poi la sella che potrebbe non calzargli più adeguatamente per via dell’usura o per via di un cambiamento fisico o muscolare.
Può anche esser cambiato il modo di montare del cavaliere che, per qualsiasi motivo, è diventato più rigido e montare da terra è diventata una vera impresa. La situazione si risolve facilmente utilizzando un montatoio.
Se non si dispone di un rialzo adeguato si può usare uno sgabello, un ceppo di un albero, un dislivello del terreno o qualsiasi altra cosa che possa posizionare il cavaliere più in alto rispetto al cavallo. Le pedane per montare non servono solo ai principianti, ai cavalieri debolucci o agli anziani. Sono utili a tutti quei cavalieri che hanno a cuore la schiena del proprio cavallo, la propria schiena e la propria sella.
Il nuovo libro dell’Equitazione di Anthony Paalman è il testo ritenuto la ‘Bibbia’ dell’equitazione per i suoi approfonditi e dettagliati contenuti. Il testo, rivisto e corretto da Anthony Paalman prima della sua scomparsa, presenta degli aggiornamenti e una nuova divisione in capitoli.
È stato tra i libri più ammirati e apprezzati a FieraCavalli Verona 2017. Si tratta di un vero Best Seller internazionale, tradotto in nove lingue, tra cui il giapponese nel 2010, ha venduto milioni di copie nel mondo.
Il successo del libro è dato dal fatto che nelle sue pagine emerge quanto l’autore ami i cavalli e come questi animali siano dei veri e propri atleti e come tali devono essere trattati e curati. Si affrontano i temi del benessere del cavallo e l’addestramento in modo sano e rispettoso dei tempi fisici e psicologici dell’equino. Nelle sue pagine traspaiono tutte quelle qualità che sono rare nel mondo delle competizioni di oggi, dove i cavalli sono spesso considerati solo come “attrezzature sportive”.
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