Sono stati sollevati molti dibattiti riguardo all’utilizzo del tondino. Questi dibattiti sono emersi perché per molto tempo è stato alla moda inseguire ogni cavallo all’interno di quest’area circolare. Inseguimento che terminava solo quando il cavallo si avvicinava alla persona al centro. Questo metodo è stato pubblicizzato da molti addestratori “famosi” come un modo per stabilire una corretta comunicazione con il cavallo.
Tuttavia, crediamo che qualsiasi dibattito debba avere basi solide e una conoscenza approfondita dello strumento in questione. Il tondino per cavalli è uno strumento che si può utilizzare correttamente o erroneamente, proprio come qualsiasi altro strumento. È importante comprendere la teoria e la filosofia alla base del suo utilizzo. Altrimenti, si rischia di limitarsi a inseguire un cavallo in cerchio. Ciò non avrebbe alcun effetto positivo sull’addestramento. Inoltre, si potrebbero incoraggiare cattive abitudini e aumentare le paure del cavallo.
La tradizione del tondino risale all’equitazione spagnola e probabilmente ha antecedenti ancora più antichi. Si usava in Messico per la doma. Poi i vaqueros portarono il suo utilizzo al nord. Lo adottarono quindi i cowboy negli Stati Uniti. Oggi il tondino è uno strumento usato utilizzato in tutto il mondo per alcune forme di addestramento.
Il tondino è una struttura utile a condizione che presenti alcune specifiche caratteristiche. Innanzitutto, deve possedere un sistema di drenaggio funzionante. Il terreno deve essere morbido e non scivoloso. Inoltre, la staccionata deve essere inclinata all’esterno. Il diametro non deve superare i 13 metri, altrimenti si comprometterebbero gli obiettivi dell’addestramento alla corda. Infatti, un diametro troppo grande impedirebbe al cavallo di flettersi adeguatamente e impegnare il posteriore interno.
Un tondino costruito correttamente sarà utilizzabile al 100% per il lavoro alla corda e per il lavoro in sella.
Questa struttura è particolarmente utile per le piccole scuole di equitazione o per i proprietari che non dispongono di un maneggio coperto o all’aperto. Inoltre, durante l’estate, quando il terreno è duro, o in inverno, quando i pascoli sono fangosi e il terreno è pesante, un tondino funzionante e ben costruito è estremamente utile per lavorare il cavallo indipendentemente dalle condizioni climatiche.
Il tondino è un’ottima risorsa per l’addestramento del cavallo. Soprattutto quando serve un ambiente controllato e sicuro. Ad esempio per l’addestramento di un cavallo giovane alla sella. Inoltre, è utile per insegnare le buone maniere a terra e risolvere eventuali problemi comportamentali.
È utile per valutare un cavallo a terra. Infatti è un’area che permette di valutare la solidità, il temperamento, le andature e il comportamento. Permette di osservare le abilità naturali e di osservare eventuali zoppie. Infatti quest’area chiusa permette al cavallo di muoversi liberamente senza interferenze da parte della corda o dell’addestratore.
Inoltre, sarà molto più sicuro vedere come un cavallo reagisce ai comandi a terra prima di provarlo sotto la sella.
Un cavallo giovane può rifiutare di muoversi, impennarsi o sgroppare. Sono questi tutti cattivi comportamenti che col tempo possono diventare brutte abitudini difficili da correggere. Il tondino impedisce o rende facilmente gestibili questi comportamenti perché il cavallo è contenuto dalla recinzione.
Infatti il tondino contiene l’istinto naturale di fuga. Non lo trattiene. Il cavallo è dotato di un forte istinto di sopravvivenza. Il suo istinto lo spinge a fuggire da qualsiasi pericolo, reale o percepito. Se trattenuto, la sua capacità di ragionare e di elaborare informazioni si riduce notevolmente. Non riuscendo a scappare, potrebbe reagire istintivamente in modo difensivo.
In questo stato mentale, il cavallo non è in grado di apprendere nuove informazioni. Tuttavia, se si contiene il movimento del cavallo, l’addestratore dà il tempo all’animale di impegnare il suo cervello e di collaborare con lui.
Capita spesso che le persone si preoccupino del fatto che i cavalli potrebbero cercare saltare fuori dal tondino. Infatti potrebbero esserci molti motivi che possono portare a questo comportamento. Ad esempio, il cavallo potrebbe sentirsi minacciato se viene inseguito. Oppure il recinto potrebbe essere troppo piccolo o costruito male. O ancora, l’addestratore potrebbe esercitare una pressione eccessiva. Peggio ancora, una combinazione di tutti questi fattori.
Come ogni strumento di addestramento, spesso si utilizza in modo errato anche il tondino. Gli errori sono dovuti a volte a causa della mancanza di esperienza. Altre volte per via di una scarsa conoscenza delle tecniche corrette. Ciò comporta l’insegnamento di cattive abitudini con la stessa facilità di quelle buone.
Se si utilizza scorrettamente, il recinto diventa una forma di punizione che contribuisce ad aumentare la paura e le cattive abitudini del cavallo.
Il tondino non è un rimedio per il cattivo addestramento, ma piuttosto uno strumento che, se utilizzato saggiamente, può contribuire a ottenere risultati straordinari.
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