Il confinamento del cavallo nel box fa pensare subito all’insorgere di problemi che coinvolgono il benessere mentale. Lo stress che deriva da tale stile di vita unito all’isolamento porta spesso a comportamenti quali il camminare nel box, tirare calci alle pareti, vizi aerofagici (ticchio d’appoggio e ticchio in aria) ecc.
Stare in una piccola area per ore e ore ed essere alimentati secondo “modalità e ritmi” di scuderia genera, oltre i problemi psicologici, anche una vasta gamma di problemi di salute.
I cavalli che non possono godere di ampi spazi dove muoversi regolarmente e che seguono un programma di esercizio fisico non corretto possono andare in contro ai seguenti potenziali problemi:
Dovuta alla scarsa o insufficiente attività e combinata con un alimentazione ipercalorica. Le calorie si possono tenere sotto controllo riducendo al minimo o, se necessario, eliminando i concentrati dalla dieta.
Le ossa scheletriche sono costituite da componenti organiche e dinamiche che vengono costantemente sottoposte a cambiamenti nel contenuto di minerali e proteine. Le grandi dimensioni del cavallo lo aiutano a costruire la massa ossea semplicemente muovendosi. L’inattività può rendere porose le ossa, causando, potenzialmente, delle fratture quando viene loro applicata anche solo una leggera richiesta.
Una circolazione sanguigna inadeguata riduce il flusso di nutrienti e di ossigeno alle estremità e ai follicoli piliferi. Il mantello potrebbe anche apparire lucente, ma non lasciatevi ingannare. L’apparente lucentezza potrebbe anche derivare da grassi alimentari aggiunti – che è semplicemente il risultato di una maggiore secrezione di petrolio dalle ghiandole sebacee della pelle.
Il cavallo che vive in box e che viene alimentato due volte al giorno a distanza di troppe ore ha una maggiore predisposizione alle ulcere gastriche risultato del disgregamento della parete dello stomaco, dovuto a una lunga esposizione all’acido gastrico.
I cavalli sedentari perdono massa muscolare e possono diventare resistenti all’insulina. Il muscolo utilizza una grande quantità di glucosio per l’energia; maggiore è la massa muscolare del cavallo, maggiore è il numero di trasportatori di glucosio prodotti, con conseguente aumento della sensibilità all’insulina. Pertanto, l’esercizio fisico non solo brucia le calorie, ma riduce la resistenza all’insulina. L’esercizio fisico aiuta anche a ridurre la resistenza alla leptina.
Un ridotto esercizio fisico provoca perdita di massa muscolare e ossea. Ciò influisce significativamente sul livello della forma fisica del cavallo e sulle sue prestazioni.
Un cavallo in crescita richiede un adeguato esercizio per lo sviluppo della cartilagine delle ossa in generale e delle articolazioni prevenendo così microfratture, epifisiti, periostiti e osteocondrosi.
Quando il sistema immunitario viene soppresso, il cavallo diventa più suscettibile a contrarre infezioni da altri cavalli, a sviluppare malattie trasmesse dagli insetti e manifestazioni allergiche. Ciò che una volta pensavamo come condizioni legate all’età come l’artrite degenerativa e la sindrome di Cushing equina, ora appaiono anche nei cavalli di giovane età.
È ovvio che non in tutti i centri equestri si possono verificare le condizioni per una gestione ottimale del cavallo. È pertanto nostra responsabilità cercare delle soluzioni che possano favorire il movimento e attuare dei piani e metodi di alimentazione che cerchino di rispettare gli innati bisogni fisiologici.
Se non si hanno a disposizione dei paddock si può provare a sfruttare il tondino o il maneggio. I cavalli scuderizzati dovrebbero avere acqua e fieno sempre a disposizione. Alcuni cavalli apprezzano avere palloni o altri oggetti all’interno del box per giocare e rimanere impegnati durante il giorno.
Fornire pasti frequenti e somministrare concentrati preferibilmente ricchi di grassi di alta qualità in piccole e frazionate dosi durante la giornata, lasciando a disposizione fibra digeribile e tenendo sotto controllo i livelli di amidi e zuccheri presenti nella razione. Questo accorgimento può ridurre la produzione di acidi grassi volatili dovuta alla digestione degli amidi. La razione dei cavalli con fabbisogni energetici limitati può essere costituita da buon fieno con la giusta integrazione di vitamine e minerali, aggiungendo del mangime digeribile e grassato per coprire i fabbisogni dell’animale.
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