War Horse, l’ultimo lavoro di Steven Spielberg, uscito a natale nelle sale statunitensi risulta, in classifica, il terzo film più visto.
War Horse, l’ultimo lavoro di Steven Spielberg, uscito a natale nelle sale statunitensi (in Italia arriverà il 20 febbraio). Risulta, in classifica, il terzo film più visto. Il film è in corsa per l’Oscar e ha già ricevuto la nomination ai Golden Globe.
War Horse, è tratto dal romanzo di Michael Morpurgo del 1982. La storia è ambientata durante la Prima Guerra Mondiale. Narra di un giovane ragazzo inglese, Albert, che parte per il fronte francese alla ricerca del suo amato cavallo Joey. L’animale era stato venduto dal padre alla cavalleria britannica per far fronte ai problemi economici della famiglia.
Sarà l’inizio di una lunga e travagliata avventura. Un ruolo difficile quello del protagonista, il cavallo Joey, che per interpretarlo sono stati utilizzati 14 cavalli diversi.
In questo film Joey, così come gli altri cavalli, devono aprire le porte del fienile, affrontare la carica nei campi di battaglia, tirare le armi pesanti, cadere a causa delle lesioni, zoppicare, fuggire dalle esplosioni e fare salti impressionanti. Tutte attività molto impegnative per questo motivo Spielberg, fin dall’inizio delle riprese, si è assicurato che i cavalli fossero sempre tranquilli.
Dan Naprous, stuntman e professionista equestre nel mondo del cinema e dello spettacolo, ha lavorato affinché i cavalli fossero sempre incuriositi da tutto ciò che gli veniva richiesto di eseguire. Allo stesso tempo li ha fatti giocare giocare perché, ha affermato il famoso stuntman, “un cavallo, per dare il meglio di sé, deve amare il suo lavoro”.