Quando i nostri amici a quattro zampe ci lasciano si prova un grande vuoto. Un artista gotico newyorkese ha provato a colmarlo con la sua arte.
Gli animali, quando muoiono, vanno in Paradiso? Se a questa domanda non si può rispondere, oggi, siamo certi, che possiamo garantire l’immortalità delle loro forme attraverso l’arte.
Walter Varcoe, ex dipendente dell’istituto correttivo di New York e maniscalco trasforma gli scheletri dei cavalli in vere e proprie opere d’arte.L’artista gotico, affascinato dalla biomeccanica e ispirato dai cavalli, assembla e riposiziona i loro scheletri dopo la morte.
Nel 2010, in occasione degli Equestrian Games World ha ricostruito un cavallo di nome Louie nella fase del salto. L’idea gli è nata guardando un’eccezionale foto di un cavallo che ritraeva l’attimo esatto dello sforzo e dell’intenzione dell’animale di superare il salto. Le richieste di tale opere sono state superiori a quanto Varcoe potesse immaginare. Così ha creato oltre 30 scheletri completi, e diversi lavori minori.
Nel 2012, è stata allestita una mostra equina al Kentucky Horse Park’s International Museum of the Horse, intolata “The horse. Per l’occasione i curatori hanno deciso di esporre gli scheletri di Varcoe.
I corpi, per lo più, gli vengono forniti dai veterinari, e ne permette la decomposizione nella sua fattoria a Orange County. Quando può Varcoe, ama incontrare i cavalli prima di passare a miglior vita per avere un’idea della loro personalità. “Alcune persone – spiega Varcoe – trovano gli scheletri raccapriccianti. Ma altre mi chiamano e mi dicono che vorrebbero dire al mondo cosa ha saputo fare il loro cavallo. Personalmente, la ritengo una cosa molto nobile”.
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